Partita la demolizione delle palazzine Ater a Colleatterrato
Già annunciata due anni fa, questa volta il cantiere ha preso il via

Già annunciata due anni fa in conferenza stampa, è iniziata effettivamente nelle scorse ore la demolizione delle case Ater a Colleatterato a Teramo, in via Giovanni XXIII.
Un primo traguardo per i residenti che sarà tenuto a battesimo questa mattina dal commissario per la ricostruzione Guido Castelli.
Sono previsti due mesi per la demolizione delle quattro strutture inagibili, che saranno sostituite da nuove costruzioni.
“Questo è un passo decisivo verso una ricostruzione più sicura, moderna e dignitosa. Non si tratta solo di rimuovere ciò che non è più recuperabile, ma di restituire alle famiglie e alla comunità alloggi nuovi, antisismici ed efficienti dal punto di vista energetico. La rigenerazione urbana passa da qui: dal coraggio di ricostruire meglio, con tempi certi e attenzione al benessere sociale. È un segnale concreto di rinascita per il territorio teramano, per l’Abruzzo e per chi lo abita. Ringrazio il presidente della Regione Marco Marsilio, il direttore dell’Ater Alfredo Grotta e il sindaco Gianguido D’Alberto per la loro collaborazione”, ha sottolineato il commissario Castelli.
“La ricostruzione dell’edilizia residenziale pubblica assume finalmente un ordine chiaro e condiviso: restituire alle famiglie sfollate le proprie abitazioni entro la fine del mandato. Si tratta di un risultato importante, frutto di un lavoro intenso svolto negli ultimi mesi insieme agli uffici tecnici dell’ATER e alla struttura commissariale. Abbiamo voluto offrire un messaggio di serietà, trasparenza e rispetto nei confronti delle famiglie coinvolte”, ha concluso Castelli.
Complessivamente, gli interventi programmati riguardano 61 edifici danneggiati, per un totale di 94,8 milioni di euro già stanziati, di cui oltre 70 milioni concentrati nel solo Comune di Teramo. Sono 1.477 le persone interessate dal processo di ricostruzione, di cui 1.123 risultano essere sfollati ATER. Qualche gara fissata per il 2025 potrebbe slittare al 2026, così come alcune previste nel 2026 potrebbero concludersi nei primi mesi del 2027. Obiettivo fare tutto entro il 2029.