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Abruzzo

Assestamento di bilancio in Regione: le voci critiche della minoranza VIDEO

Abruzzo. Assestamento di bilancio certifica il fallimento della Regione Abruzzo a trazione centrodestra.

Da un lato perché bisogna offrire copertura a un disavanzo sanitario crescente e con Livelli essenziali di assistenza che ci vedono al penultimo posto in Italia.

Poi perché questo ha comportato tagli, sugli altri settori, che stanno provocando una paralisi. Infine, perché si continua a ragionare di maggiori entrate future e, nell’assenza totale di una visione strategica, vengono proposti provvedimenti che difficilmente possono rispondere alle esigenze degli abruzzesi”.
Lo affermano, in conferenza stampa a Pescara, i rappresentanti dei gruppi di opposizione che in Regione compongono il Patto per l’Abruzzo.

“La principale funzione della Regione – dicono i consiglieri di minoranza – è assicurare il servizio sanitario, ma i dati certificati dal Ministero e confermati dai dirigenti del settore attestano un tendenziale disavanzo 2025 a meno 128 milioni rispetto ai meno 113 del 2024 e ai meno 68 del 2023. Disavanzi che erano stati ripetutamente negati da questo Governo regionale. Poi ci viene detto che, all’improvviso, nel 2024 i Lea subirebbero un miglioramento straordinario. Noi saremmo ben felici di prenderne atto, ma ci sembra un po’ difficile, perché dal 2019 ad oggi constatiamo un progressivo deterioramento dei Lea, che posizionano la Regione Abruzzo al penultimo posto in Italia”.

Il Patto per l’Abruzzo parla anche delle minori risorse alle riserve naturali. “Un taglio – dicono i consiglieri – che supera il 30%: tolti 495mila euro, mentre sarebbe doveroso da parte della Regione tutelare quelle aree. E mentre Marsilio toglie fondi alle riserve, contestualmente c’è un emendamento che destina 100mila euro al trentennale della nascita del Parco nazionale della Maiella, che invece dovrebbe essere di competenza nazionale”.
Criticata anche l’istituzione dell’Agenzia Regionale Abruzzo Lavoro (Aral): “E’ l’ennesimo ente strumentale – dicono -.
Dovrebbe operare sulle politiche attive del lavoro, ma in realtà è solo un modo per garantire altre poltrone, mentre non si inciderà sulla qualità dei servizi. Gli strumenti già c’erano, bastava far funzionare quelli”. In tal senso, l’opposizione ha presentato emendamenti, poi approvati, per dare garanzie ai lavoratori, come “quelli dei Centri per l’Impiego, che confluiranno nella nuova agenzia”. Inserita anche una clausola per prevedere che il direttore abbia “competenze comprovate sulle materie in questione”.

 

Ecco le voci

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