Tortoreto, eccellenza e innovazione del pet design: prestigioso riconoscimento per due architetti
Rosita Di Mizio e Luigi Ippoliti hanno ottenuto un premio internazionale

Tortoreto. Innovazione nel settore del pet design. Due architetti di Tortoreto, Luigi Ippoliti e Rosita Di Mizio si sono aggiudicati un prestigioso riconoscimento internazionale: l’A Design Design Award & Competition con Shake Off: eccellenza e innovazione nel settore del pet design.
Shake off è un innovativo box per il pet grooming (l’insieme delle attività legate alla cura estetica e igienica degli animali domestici), che ha ottenuto il prestigioso Iron A’ Design Award nella categoria Pet Care, Toys, Supplies and Products for Animals Design, nell’ambito dell’illustre A’ Design Award & Competition.
Il progetto è stato realizzato dagli architetti e designer Luigi Ippoliti e Rosita Di Mizio, professionisti di Tortoreto iscritti all’Ordine degli Architetti della provincia di Teramo, conosciuti principalmente per la loro attività nel campo dell’architettura e del design.
Shake Off rappresenta un esempio virtuoso di come competenza tecnica e creatività possano coniugarsi per offrire soluzioni concrete e innovative anche in settori di nicchia come quello del pet design.
L’A’ Design Award & Competition è uno dei riconoscimenti più autorevoli a livello internazionale nel campo del design, celebrando annualmente l’eccellenza, l’innovazione e la qualità progettuale.
Ricevere questo premio significa entrare a far parte di una ristretta élite di professionisti riconosciuti per la loro capacità di generare valore e migliorare la vita delle persone attraverso il design.
“Shake Off è stato premiato per la sua combinazione di funzionalità avanzate, caratteristiche tecniche di alto livello e un design raffinato e intuitivo. La giuria ha riconosciuto al progetto la capacità di integrare le migliori pratiche industriali, offrendo una soluzione concreta capace di elevare gli standard di benessere e migliorare l’esperienza complessiva sia per gli animali sia per i loro proprietari, grazie a un approccio zooantropologico”, si legge in una nota.