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Abruzzo

Sanità abruzzese al collasso: nel 2025 disavanzo già a 128 milioni. Presa di posizione di Abruzzo Insieme

Abruzzo. “La sanità abruzzese è ormai in caduta libera. Il tendenziale del disavanzo sanitario per il 2025 ha già toccato quota 128 milioni di euro, con un disavanzo certificato di almeno 65 milioni nei primi sei mesi dell’anno.

Si tratta di un trend chiaro e allarmante che conferma il carattere strutturale del deficit, già ampiamente visibile nel 2023 e nel 2024, chiusi rispettivamente con un disavanzo di oltre 68 milioni e 113 milioni di euro”.

A sottolinearlo in una nota Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna, consigliere regionali di Abruzzo Insieme.

È fondamentale sottolineare che questi numeri sono al netto delle coperture straordinarie garantite dal fondo GSA, dal fondo Playback e da altri strumenti finanziari ordinari. Senza queste misure tampone, il disavanzo reale sarebbe ancora più grave.
Di fronte a una crisi conclamata, colpisce il totale immobilismo della Giunta regionale, dell’assessore alla Sanità Nicoletta Verì e del presidente Marco Marsilio, che fino a pochi anni fa descrivevano l’Abruzzo come un modello di “sanità da esportare”. Oggi, di quel modello non resta nulla: la sanità pubblica è in piena crisi, incapace di garantire servizi essenziali ai cittadini.

Le criticità sono evidenti:
Liste d’attesa sempre più lunghe;
Crescita esponenziale della mobilità passiva;
Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ancora insufficienti.
Nonostante la gravità della situazione, la Giunta continua a riconfermare gli stessi vertici delle ASL, ossia i responsabili diretti del fallimento gestionale e dell’aggravarsi del disavanzo. Una scelta inaccettabile che premia l’inefficienza e la cattiva amministrazione.
Il buco della sanità non è un problema isolato: per colmare il disavanzo, la Regione sta già tagliando risorse ad altri settori vitali, tra cui:
Trasporti e viabilità;
Agricoltura e zootecnia;
Turismo e cultura;
Infrastrutture.

Il rischio concreto è un aumento della pressione fiscale e la paralisi dell’intero sistema regionale.
Basta parole. Servono scelte immediate, concrete e radicali.
La Regione deve assumersi le proprie responsabilità, sostituire chi ha fallito e avviare una gestione trasparente, competente e orientata ai risultati.
L’Abruzzo non può permettersi di affondare per colpa dell’incapacità politica.

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