“Regole incostituzionali all’Istituto Tecnico Marconi di Penne”
Firma del genitore anche per i maggiorenni in caso di assenze

Penne. Una circolare interna dell’Istituto Tecnico Statale “Guglielmo Marconi” di Penne ha sollevato forti polemiche tra studenti e famiglie.
“Con la Circolare n. 10 del 03/09/2025, la dirigente scolastica Prof.ssa Angela Pizzi ha introdotto disposizioni che vincolano anche gli studenti maggiorenni alla firma o presenza dei genitori per giustificare assenze, ritardi e soprattutto per ottenere uscite anticipate dall’istituto”.
A dirlo un gruppo di genitori che hanno presentato un esposto.
“Inoltre, il regolamento limita a tre al mese le uscite anticipate consentite, imponendo oltre tale soglia la presenza di un genitore, anche per chi ha già compiuto 18 anni.
Secondo giuristi e associazioni di tutela dei diritti civili, queste disposizioni risultano in palese contrasto con la Costituzione Italiana e con la normativa vigente:
Art. 2 Cost. (diritti inviolabili della persona),
Art. 13 Cost. (libertà personale),
Art. 16 Cost. (libertà di circolazione),
Art. 2 c.c. (la maggiore età conferisce piena capacità di agire),
Art. 316 c.c. (cessa la responsabilità genitoriale al compimento dei 18 anni),
DPR 249/1998, Statuto delle studentesse e degli studenti (riconosce autonomia e responsabilità agli studenti in relazione alla loro età)”.
E ancora: “Un diciottenne è un cittadino a tutti gli effetti, con pieni diritti e doveri. Pretendere che mamma o papà vengano a firmare per consentire a un adulto di lasciare l’istituto è una violazione della libertà personale e un’umiliazione della dignità dello studente” – dichiarano i genitori.
La vicenda assume anche un risvolto politico, dal momento che la dirigente Pizzi è stata recentemente candidata alla carica di Sindaco di Penne. “Una figura pubblica che aspira a incarichi amministrativi dovrebbe, secondo i genitori, essere la prima a rispettare i principi costituzionali e a garantire un ambiente scolastico rispettoso dei diritti individuali”.
Le famiglie hanno inviato una richiesta formale di rettifica e concesso 7 giorni di tempo per una risposta scritta. In mancanza, annunciano di voler ricorrere al Garante per la protezione dei dati personali e di intraprendere ulteriori azioni legali per la tutela dei diritti degli studenti maggiorenni.
La Dirigente, invece, spiega che si tratta di una disposizione interna “per evitare che gli studenti prendano sottogamba la scuola”.