
Pescara. Sono 40 gli alberi che verranno tagliati, prossimamente, sulle strade della città di Pescara.
“Una strage concordata e pianificata”, la definisce il capogruppo della lista Pettinari Sindaco, Massimiliano Di Pillo, che riferisce: “Nella commissione Ambiente di giovedì 30 ottobre, nella presentazione di uno studio molto
particolareggiato dell’Università di Chieti-Pescara coordinato della docente dell’Università di Camerino Dott.ssa D’Onofrio, siamo riusciti a capire la delicatezza del nostro territorio, e soprattutto le prospettive catastrofiche che si prospettano da qui a 25 anni”.
“Avere oggi la certezza che 40 alberi saranno abbattuti, ci rende ancor di più consapevoli che questa amministrazione continua a sbagliare, sapendo che la strada del baratro è ormai a pochi passi”, incalza Di Pillo.
A dettagliare il piano degli abbattimenti è direttamente il sindaco Carlo Masci: “I 40 alberi, di varie specie, che saranno abbattuti in diverse strade della città sono stati valutati da professionisti esperti, così come è accaduto per molti altri alberi, incaricati dal Comune nel rispetto della legge, del buon senso e della massima attenzione all’ambiente, che li hanno classificati nella classe di propensione al cedimento (Cpc) massima, vale a dire la classe D, con la conseguente necessaria prescrizione dell’abbattimento. Questo vuol dire che gli alberi rischiano di cadere in ogni momento, in molti casi si tratta di alberi già morti che quindi non svolgono più la propria funzione, e l’unica soluzione possibile è l’abbattimento, per essere chiari. Oltre alla valutazione visiva, il tecnico incaricato ha effettuato delle prove strumentali di trazione su 10 dei 16 pini da abbattere, proprio perché su quelli – prima di decretarne lo stato di salute e i provvedimenti da effettuare – ha ritenuto necessario effettuare ulteriori approfondimenti. Di questi 10, 9sono situati nel comparto 2 della Pineta dannunziana e uno su via D’Avalos”.
“Per questi 40 esemplari”, aggiunge, Masci, “come per gli alberi di via Castellamare Adriatico oggetto di intervento, le indicazioni arrivate al Comune dagli esperti sono state chiarissime e, quando si tratta di pubblica incolumità non possono esistere se e ma, bisogna senza indugio arrivarsi, procedendo ad abbattere gli alberi pericolosi, come ha disposto la dirigente Emilia Fino, che ha la responsabilità del verde cittadino”.
Contro il primo cittadino, però, si scaglia anche la consigliera Caterina Artese: “Continua una politica che non trova la strada giusta per impegnarsi realmente di fronte al valore di un albero, così come non si presta la dovuta attenzione al progressivo consumo di suolo, eppure è risaputo che per formarsi 1mm di suolo naturale ci vogliono circa 50 anni. I 40 abbattimenti previsti non sono stati presentati e discussi nelle commissioni comunali, non sono stati comunicati ai consiglieri di governo e di opposizione, nonostante l’interesse più volte espresso. Si procederà senza conoscere i professionisti, le motivazioni di tali abbattimenti e i costi, a parte l’enfatica espressione ‘pericoloso per la pubblica incolumità. La pericolosità degli alberi deve essere oggettiva e non il risultato di una valutazione a vista. Soprattutto, non si deve avere timore d’informare e condividere queste scelte con i cittadini e i loro rappresentanti”.



