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Abruzzo

Associazione allevatori Abruzzo in grande difficoltà: l’allarme

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil lanciano un grido d’allarme sulla gravissima situazione in cui versa l’Associazione Regionale Allevatori (ARA) Abruzzo.

 

A seguito dei drastici tagli operati dal Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, che hanno ridotto del 90% i fondi destinati ai servizi di consulenza per le aziende zootecniche, l’ARA si trova in seria difficoltà economica, mettendo a serio rischio i posti di lavoro di decine di dipendenti e la continuità di servizi essenziali per l’intero comparto zootecnico regionale. I tagli lineari e indiscriminati inflitti dalla Regione Abruzzo non solo aggravano una situazione debitoria già insostenibile, accumulata dall’ARA per garantire il mantenimento dei servizi e dei livelli occupazionali, ma rischiano di inferire un colpo quasi definitivo a un settore strategico per l’economia abruzzese, già provato da anni di crisi.

È fondamentale sottolineare che i dipendenti dell’ARA Abruzzo hanno già sopportato in passato enormi sacrifici. Hanno affrontato periodi di cassa integrazione, CISOA e il ricorso ad altri ammortizzatori sociali, dimostrando una grande responsabilità e attaccamento al proprio lavoro. Oggi, si trovano con stipendi arretrati che arrivano fino a 20 mensilità, una situazione insostenibile che mina la dignità e la serenità delle famiglie. Grave è anche la condizione di chi è andato in pensione sottoscrivendo piani di rientro per gli arretrati, piani che oggi, a causa del dissesto, non possono essere rispettati, tradendo la fiducia di chi ha dedicato una vita all’ARA.
Il sistema allevatori abruzzese non può permettersi di perdere servizi fondamentali.

Questi servizi, svolti quotidianamente dai lavoratori e dalle lavoratrici dell’ARA Abruzzo, rappresentano un supporto insostituibile per migliaia di allevatori, contribuendo alla competitività e alla sostenibilità delle filiere zootecniche regionali.
Le professionalità dei dipendenti dell’ARA, costruite con anni di esperienza e dedizione, devono essere preservate a ogni costo. È inaccettabile pensare di mandare a casa lavoratori e lavoratrici, molti dei quali prossimi ai 60 anni, senza la possibilità di accedere alla pensione e con prospettive di ricollocazione praticamente nulle. Questo significherebbe disperdere un patrimonio di competenze e condannare famiglie intere all’incertezza.

Per queste ragioni, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil scenderanno in piazza martedì 29 luglio, a partire dalle ore 14:30, davanti al Consiglio Regionale d’Abruzzo, per un presidio congiunto. Chiediamo con forza alla Regione Abruzzo di riconsiderare immediatamente i tagli effettuati, di trovare soluzioni concrete per le lavoratici e i lavoratori dell’ARA e di garantire la continuità dei servizi e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro. È tempo che la politica si assuma le proprie responsabilità e agisca con lungimiranza a tutela di un settore strategico e dei suoi lavoratori.

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