Riserva accessibile: oltre mille ragazzi “speciali” accompagnati in due anni nella natura che resiste

Un cammino fatto di passi lenti, ruote silenziose e sorrisi sinceri, ha portato 1.037 ragazze e ragazzi speciali a scoprire le meraviglie della Riserva Naturale del Borsacchio. Il progetto “Riserva Accessibile”, nato dall’impegno delle Guide del Borsacchio, è oggi una delle esperienze più significative e profonde di inclusione, accoglienza e resistenza civile dell’intero Abruzzo.
In primavera, con le scuole; d’estate, con cittadini e turisti, il cuore della Riserva ha accolto centinaia di persone con disabilità, offrendo loro momenti di normalità, libertà e meraviglia in uno dei contesti naturali più straordinari della regione. Tutto questo è stato possibile grazie a un lavoro interamente volontario, sostenuto da attrezzature donate da associazioni solidali come Joleth: tricicli, cargo bike elettriche, mezzi speciali che ci hanno permesso di percorrere oltre 2.000 km accompagnando ragazze e ragazzi lungo i sentieri, sulla spiaggia e nelle zone collinari.
Sono stati realizzati percorsi studiati per ogni tipo di disabilità, con itinerari dedicati alle persone non vedenti, basati su olfatto e tatto, o rivolti a persone sorde, supportati da interpreti della lingua dei segni e strumenti visivi. Anche l’autismo è stato affrontato con sensibilità, grazie alla collaborazione con educatori e psicoterapeuti volontari che hanno trasformato le escursioni in esperienze inclusive, capaci di creare comunità, legami, fiducia. La voce umana e quella della natura sono diventate strumenti di connessione profonda.
Non solo associazioni e scuole, ma anche numerosi centri diurni e comuni di tutta la provincia di Teramo e dell’Abruzzo hanno partecipato a questo progetto. In alcuni casi, famiglie intere hanno scelto di trascorrere le vacanze a Roseto degli Abruzzi, sapendo di poter contare su un’accoglienza gratuita, sicura, accessibile. Noi non abbiamo mai avuto la pretesa di risolvere il peso quotidiano che vivono tante famiglie. Non abbiamo mezzi sufficienti, né risorse economiche o convenzioni. Ma abbiamo deciso di mettere a disposizione quel poco che abbiamo: il nostro tempo, la nostra passione, il nostro amore per la natura e per le persone.
Questo progetto, però, è anche molto di più. È una vera e propria rivolta civile gentile, un atto di resistenza quotidiana contro il tentativo di smantellare la Riserva del Borsacchio. I lavori promessi sono fermi da oltre un anno. La situazione è ancora più incerta di prima, congelata in una palude burocratica, nonostante le tante dichiarazioni di impegno. Ma mentre tutto si blocca, noi continuiamo a prenderci cura di questi 1.100 ettari di bellezza. Li teniamo in ordine, li facciamo conoscere, li facciamo amare. Li rendiamo vivi, ogni giorno.
Questa è la nostra risposta agli speculatori edilizi che vorrebbero mettere le mani su un territorio unico. La nostra forza è gentile, ma non si arrende. Migliaia di persone ci sostengono. Migliaia ci seguono e camminano con noi. E mille ragazze e ragazzi speciali, in questi anni, hanno potuto vivere anche solo per un giorno la libertà che la natura sa regalare. È stato breve, forse, ma intensissimo. E anche questo è resistenza.
La Riserva è di tutti. Noi continueremo a difenderla, curarla e aprirla a chiunque voglia viverla, oggi e per le generazioni che verranno.