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Blue Tongue: 13 focolai sospetti nel pescarese

Pescara. Nelle ultime settimane, il Centro Italia è interessato da un nuovo incremento dei casi di febbre catarrale degli ovini, comunemente nota come “Blue Tongue”, lingua blu.

Si tratta di una malattia infettiva virale non contagiosa che colpisce i ruminanti, trasmessa da insetti vettori appartenenti al genere Culicoides. La patologia, in particolare tra gli ovini, può avere manifestazioni cliniche gravi con ripercussioni economiche significative per il comparto zootecnico.

In questo contesto, il Servizio di Sanità Animale della ASL di Pescara, diretto dal Dr. Angelo Giammarino, è in prima linea nel monitoraggio della situazione epidemiologica e nell’attuazione tempestiva delle misure di contenimento sui casi sospetti. L’attività consiste nell’intervento immediato su ogni segnalazione di sospetto focolaio, con l’applicazione delle azioni necessarie per limitare la diffusione del virus.

Ad oggi, in provincia di Pescara sono stati notificati 13 sospetti focolai di Blue Tongue, di cui 3 già confermati con isolamento del sierotipo virale BTV8. Al momento, la sintomatologia rilevata negli ovini appare contenuta: si registra un tasso d’infezione del 10% e una mortalità attorno al 5%, con quadri clinici generalmente meno gravi rispetto ad altre regioni colpite in passato dallo stesso sierotipo.

L’Autorità Sanitaria richiama l’attenzione sulla necessità, prevista dalla normativa vigente, che allevatori e veterinari liberi professionisti segnalino tempestivamente ogni caso sospetto al Servizio Veterinario di Sanità Animale della ASL. I sintomi da monitorare includono febbre elevata, lesioni orali, edema del muso e del collo, cianosi della lingua e delle labbra, scolo nasale e orale, zoppie e difficoltà respiratorie.

Parallelamente all’azione di vigilanza, la ASL di Pescara ha avviato un piano di contenimento articolato: agli allevatori dei focolai è stato prescritto il trattamento obbligatorio degli animali con sostanze a effetto insettorepellente, e sono stati introdotti controlli sulle movimentazioni degli animali sensibili, che, pur non vietate, sono subordinate all’autorizzazione sanitaria del veterinario aziendale. Tale autorizzazione può includere accertamenti clinici e diagnostici in funzione dell’evoluzione epidemiologica del focolaio, per evitare ulteriori danni economici agli allevatori.

Si ricorda che la Blue Tongue non è trasmissibile all’uomo e non compromette in alcun modo la sicurezza alimentare dei prodotti di origine animale, né da animali domestici né selvatici.

Nell’immagine: in rosso, i focolai di malattia già confermati, in arancio i sospetti focolai ancora da confermare (dati al 2 luglio 2025, fonte SIMAN GIS della Banca Dati delle Anagrafi Zootecniche)

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