
La Giunta Marsilio non sa più in che modo scacciare giovani e studenti da questa regione. Nel pieno esercizio delle proprie competenze in materia di trasporto pubblico, con la Determinazione Dirigenziale DPE005/71/2025 – che ha ultimato l’attuazione della Delibera di Giunta Regionale n. 374 del 26/06/2024 – la giunta Marsilio potrebbe aver sancito la morte del trasporto pubblico abruzzese stesso, nonché il sacrificio di migliaia di pendolari abruzzesi, spesso giovani e precari, che dovranno trovare al più presto una soluzione alternativa, se possono permetterselo, o nella peggiore delle ipotesi, scegliere di andare altrove.
In data 1° luglio 2025, infatti, è entrato in vigore l’aumento delle tariffe degli abbonamenti del trasporto pubblico abruzzese su gomma, a distanza di solo un anno dallo scorso tragico aumento: attualmente, la tariffa per un abbonamento mensile per tutte le linee urbane della città di Teramo ammonta a 38,40€. Prima degli scorsi aumenti, lo stesso abbonamento ammontava a 32,20€, una cifra già spropositata per le tasche di una famiglia media, magari con più figli, o di un giovane studente che deve mantenersi da solo, in una città e in una regione già prive di qualsiasi agevolazione per la categoria degli studenti universitari.
Ma il problema non si ferma qui: l’aumento riguarda anche le tariffe delle tratte suburbane ed extraurbane dell’azienda regionale di trasporti TUA. Una vera e propria stangata su centinaia di studenti e studentesse pendolari delle aree interne, realtà già ampiamente svantaggiata dalla fuga di servizi e popolazione verso le grandi città e le zone costiere. Come si può parlare di regione e città universitaria, se le condizioni per portare avanti un percorso di studi universitario sono queste? Come si può parlare di diritto allo studio, valore sancito dalla nostra Costituzione, in un territorio che di anno in anno si svuota di servizi essenziali come la mobilità pubblica? E ancora, in un contesto climatico in piena crisi come quello che ci si sta palesando in questo periodo e ormai da tempo, come si può parlare di transizione ecologica, se la giunta regionale porta avanti in tutti i modi politiche che disincentivano massicciamente l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico in favore di auto private?
Quello che ci chiediamo con una certa curiosità è: i cittadini abruzzesi, in particolare pendolari, che hanno sostenuto questa maggioranza, sono soddisfatti dell’operato della Giunta Marsilio sui trasporti? Ma soprattutto, quante altre beffe dovremo sopportare prima di vedere riaffermata l’importanza delle esigenze dei cittadini comuni, che tutti i giorni devono adeguarsi a condizioni inaccettabili e imposte dall’alto, senza alcun coinvolgimento delle categorie?
Come Sindacato studentesco, da sempre portiamo avanti un’idea ben precisa di diritto allo studio, che comprende un trasporto pubblico efficiente, sostenibile e gratuito; tuttavia, consci delle difficoltà politiche ed economiche di questo territorio, riconosciamo – non senza disappunto – la necessità di muoverci gradualmente sul miglioramento del servizio. Ma c’è del tragicomico: in Abruzzo assistiamo, piuttosto, a un deterioramento massiccio e graduale di tutti i servizi pubblici.
Non ne possiamo più. Restare in questo territorio sta diventando un atto di coraggio che non tutti sono disposti a intraprendere, ancor di più se spesso, a rimetterci, è il proprio futuro. Vorremmo poter studiare qui senza essere costretti a sacrificare ogni possibilità di vivere una vita degna, e a limitarci a sopravvivere con pochi spicci.
Per questo, in questi giorni abbiamo formalmente trasmesso al Rettore dell’Università degli Studi di Teramo una proposta per affrontare l’emergenza trasporti che sta colpendo la comunità studentesca: puntiamo a introdurre una misura strutturale per intervenire massicciamente sul costo degli abbonamenti per chi ha deciso di studiare a Teramo. Abbiamo chiesto al Rettore di supportare la nostra richiesta e di attivare tutti i canali necessari per intraprendere le dovute interlocuzioni con gli altri enti interessati, anche nell’ottica di estendere il beneficio al territorio regionale. Ribadiamo la nostra piena disponibilità a intraprendere ogni azione necessaria a intervenire sul costo dei trasporti, ma anche la volontà di continuare la mobilitazione in ogni sede, se non si otterranno risposte concrete.
Attenzione: non si tratta né di capricci, né di utopie. La realtà delle città universitarie italiane di tutte le dimensioni è fatta di agevolazioni e incentivi per studenti e studentesse, considerati fonte di arricchimento sociale, economico e culturale (e non un peso di cui liberarsi il prima possibile).
Ora basta fare cassa sulle nostre spalle. Dei questionari possiamo farci ben poco: servono coraggio e concretezza, è il momento di agire.