
Alberto Mazzocco è il nuovo presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese per il quinquennio 2025-2030. L’elezione si è svolta al Ridotto del Teatro Comunale dell’Aquila “V. Antonellini” nel corso dell’Assemblea dei Soci ISA.
Mazzocco, 77 anni, architetto e già consigliere di amministrazione dell’Isa, nonché ex assessore nella Giunta di centrodestra del sindaco Biagio Tempesta, è stato eletto al termine delle votazioni che si sono tenute oggi, battendo il presidente uscente Bruno Carioti, 74 anni, compositore, direttore d’orchestra ed ex direttore del Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila, in carica dal 2020.
“Sono sinceramente emozionato ed esprimo la mia gratitudine all’Assemblea dei Soci per la fiducia accordatami. Ringrazio il maestro Carioti che mi ha preceduto e con responsabilità lavorerò per far sì che l’ISA diventi in questo quinquennio un organismo pensante, capace di abitare spazi fisici e mentali inediti. Di rigenerare territori attraverso le vibrazioni sonore e di tessere una rete viva nell’intero Abruzzo. Un’Istituzione Concertistico-Orchestrale che generi pensiero contemporaneo musicale”, queste le prime parole del Presidente Mazzocco.
A comunicare la notizia è stato nell’immediato, il sindaco Biondi, che ha scritto: “Esprimo, a nome dell’intera Municipalità aquilana e a titolo personale, le più vive congratulazioni ad Alberto Mazzocco. Una circostanza che rappresenta il giusto riconoscimento a una figura di alto profilo, che ha sempre dimostrato passione, competenza e dedizione tanto nell’attività professionale quanto nell’impegno civico e politico. Sono certo che guiderà con visione e rigore una delle realtà culturali più rappresentative della nostra regione, di cui il Comune dell’Aquila, oltre a essere socio fondatore, è da sempre sostenitore e primo partner istituzionale. Voglio inoltre ringraziare il presidente uscente, Bruno Carioti, per il lavoro svolto in questi anni con serietà e spirito di servizio, anche in passaggi particolarmente complessi”.
Le intenzioni del Presidente Mazzocco, sono state espresse nel discorso programmatico, in cui ha sintetizzato, con estrema chiarezza, i suoi piani “quinquennali” attraverso la formula “La metamorfosi necessaria: rigenerare, connettere, ispirare.”. Ha grandissima fiducia il presidente nella musica, con essa vuol rigenerare, ovvero abitare acusticamente luoghi abbandonati o feriti, trasformandoli in casse di risonanza del territorio. Ove il terremoto ha creato ferite, la musica ricucirà tessuti sociali. Intende connettere, creare ponti sonori tra discipline, istituzioni e comunità, rendendo l’ISA un nodo nevralgico di scambi creativi, ben oltre la semplice programmazione concertistica. Vuol ispirare, ovvero coltivare l’immaginazione sonora collettiva, educando all’ascolto profondo non solo musicale ma sociale, per ritrovare quell’armonia civica di cui la musica è da sempre metafora vivente. “Per realizzare questa trasformazione, abbiamo bisogno di un nuovo patto di comunità che coinvolga non solo soci e istituzioni pubbliche, ma l’intero tessuto civile, educativo e imprenditoriale del territorio. La musica, arte dell’invisibile, può rendere visibile il futuro che ancora non vediamo”.
Per affermare con maggiore pregnanza ciò, il presidente ha citato Platone “La musica è una legge morale: essa dà anima all’universo, ali al pensiero, slancio all’immaginazione, fascino alla tristezza, impulso alla gaiezza, e vita a tutte le cose”. “In un territorio come il nostro, che ha conosciuto fratture e rinascite, la musica rappresenta non un lusso ornamentale ma una necessità strutturale dell’anima collettiva”. Un discorso ed una nomina che vengono nel bel mezzo del Cinquantenario dell’istituzione sinfonica ed alla vigilia di L’Aquila capitale della cultura, una visione quella del Presidente Mazzocco che guarda ad un’idea di musica che proviene dalla filosofia classica, nonché all’intenzione di tentare l’impossibile attraverso la musica, che ci ricorda il John Cage di “Lettera ad uno sconosciuto” ove scriveva: “La cosa decisiva che penso influenzi il mio modo di agire più di ogni altra è l’interesse sociale, e così cerco di non scrivere un pezzo a meno che non abbia una sua utilità in quanto esempio di una società”. Per il Presidente è necessario tornare a fare rete con le realtà culturali che percorrono le sue stesse strade, quali I Solisti Aquilani; la Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”; il Conservatorio “Alfredo Casella”, oltre che avvicinare i giovani alla musica, con la creazione di una sinfonica abruzzese young, e gli allievi di tutte le scuole allo scopo di creare nuovo pubblico consapevole.
Esiste un legame stretto tra il pensiero filosofico dell’esistenza e della ragione umane e il sapere del progettare-costruire, entrambe hanno un comune, e fondamentale riferimento, lo spazio. Noi uomini della fine ereditiamo il concetto di spazio come extensio, con esso Cartesio pensava lo spazio quale pienezza e continuità della materia e, quindi, quale medium del movimento, del tendere avanti a sé, quale sinonimo dell’amplificazione. Ogni teatro, ogni sala, ogni luogo da far rivivere, l’intera città, determina una cosa come cosa-per-l’uomo, che diventa condizione dell’esistenza, punto di riferimento dell’esperienza, l’esistenza razionale, e, quindi assumendo la caratteristica comunicativa o sociale di “luogo familiare”. Uno spazio che può considerarsi il segno, nel suo divenir parola, suono, immagine, che diventa di-segno, archè, principio in quanto da-dove della progettualità, essenziale punto di dipartimento di ogni pensiero che, per essere se stesso deve discernere, giudicare, orientarsi, criticare e che, da oggi, riprenderà a restituire qualcosa di una drammaturgia segreta, che porterà tutti a “fare parte della scena”, al fianco dell’ Istituzione Sinfonica Abruzzese.