Modifica legge regionale sulla polizia locale, Csa Ral: una forzatura che contrasta con la Costituzione

Abruzzo. L’integrazione delle legge regionale, in materia di polizia locale continua a suscitare reazioni e prese di posizione. La proposta, poi approvata dalla maggioranza consiliare, è stata presentata dai consiglieri Verrecchia (Fratelli d’Italia), Mannetti (Lega) e Scoccia (Noi Moderati).
“La norma è stata predisposta ad hoc per superare una serie di decisioni degli organi
giurisdizionali (n. 4 del Tar e n. 2 del Consiglio di Stato) inerenti il conferimento dell’incarico di
Comandante del Comune dell’Aquila (il cui Sindaco non vuole che appartenga ai ruoli della Polizia
Locale)”, si legge in una nota del Csa Ral, l’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa della polizia locale.
“L’art. 12 (Modifiche alla L.R. 42/2013) della L.R. n. 24/2025 emenda l’art. 5 c. 7 e l’art. 7 c. 2 della L.R. n. 42/2013 consentendo “Nei Comuni nei quali è prevista la dirigenza, in caso di vacanza del posto di comandante e in assenza nel Corpo di polizia locale comunale di figure in possesso della qualifica dirigenziale, il Comune, in deroga ai commi 1 e 2, può conferire l’incarico di Comandante ad altro dirigente dell’Ente, anche ad interim, ovvero a dirigente Comandante di altra amministrazione comunale mediante lo strumento dello scavalco condiviso”.
Il CSA ritiene tale modifica una forzatura che contrasta con la Costituzione, la L.Q. n. 65/1986 ed i principi dell’ordinamento e costituisce un grave pregiudizio per l’unità, l’autonomia e la specificità della Polizia Locale.
Anche la procedura adottata, senza il coinvolgimento delle parti sociali, non può essere
condivisa.
In realtà le cose sarebbero potute andare anche peggio, in quanto inizialmente l’emendamento a firma di 5 capigruppo su 6 della maggioranza (escluso Forza Italia) prevedeva lo stravolgimento della L.R. n. 42/2013 a tutto discapito della necessaria autonomia e specificità della Polizia Locale.
Negli ultimi giorni, in riferimento alla modifica, rileviamo numerose levate di scudi da parte di Organizzazioni Sindacali e Associazioni Professionali di categoria, le quali hanno legittimamente urlato allo scandalo e prodotto finalmente documenti degni di nota. Solo il CSA negli ultimi anni ha proclamato distinti stati di agitazione regionali e organizzato manifestazioni portando i lavoratori in CSA Regioni Autonomie Locali dinanzi alle sedi della Regione di Pescara e L’Aquila, con una nutrita partecipazione, al fine di rivendicare diritti e sostegno operativo per la Polizia Locale.
Anche il Regolamento regionale n. 1/2023, sebbene atteso da oltre 10 anni, ha disconosciuto professionalità e diritti acquisiti dagli Addetti di Polizia Locale. In occasione della sua approvazione molte tra Organizzazioni Sindacali e Associazioni Professionali di categoria (e anche diversi
Comandanti !!!) plaudirono incomprensibilmente, lasciando il CSA da solo nelle azioni messe in
campo con decisione (siamo in attesa degli esiti del nostro ricorso pendente davanti al Capo dello
Stato).
Oggi ci si trova apprezzabilmente tutti uniti contro un altro atto palesemente illegittimo e pericoloso per l’unità, l’autonomia e la specificità della Polizia Locale, che però coinvolge una minoranza dei lavoratori (Dirigenti/Comandanti).
Nella stessa seduta di Consiglio regionale è stata inoltre presentata, da una parte dell’opposizione, una integrazione alla L.R. n. 42/2013 ed è stata approvata all’unanimità.
L’art. 13 della L.R. n. 24/2025 (Progetti sperimentali di potenziamento delle attività di controllo della sicurezza urbana e collaborazione con soggetti addetti alla sicurezza sussidiaria)
inserisce l’art. 24-bis della L.R. n. 42/2013. In sostanza la Regione, con priorità per le Città Capoluogo, sostiene e finanzia attività di controllo della sicurezza urbana e di collaborazione con soggetti addetti alla sicurezza sussidiaria (personale degli istituti di vigilanza privata e addetti ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in
esercizi pubblici).
Il CSA, nel plaudire a qualunque iniziativa a sostegno della Sicurezza Urbana ed a supporto della Polizia Locale, non può non evidenziare che all’interno delle norme di bilancio approvate contestualmente, non vi sia alcuno stanziamento finalizzato al potenziamento degli organici e/o delle attività della Polizia Locale.
Ancora una volta spiace rilevare che la struttura organizzativa regionale, l’Osservatorio e la Scuola di Polizia Locale non dispongono delle risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie per
funzionare come stabilito dalla L.R. n. 42/2013.
La Regione inoltre non adotta i provvedimenti necessari a garantire uniformità/omogeneità nella organizzazione e funzionamento dei Servizi di Polizia Locale.
Il CSA per tutto quanto sopra, nel proseguire nell’intensa e decisa azione sino a qui intrapresa, metterà in campo tutte le iniziative sindacali e giudiziarie necessarie, al fine di salvaguardare l’ordinamento, l’organizzazione e il funzionamento della Polizia Locale. Ricordiamo a tutti gli Addetti di Polizia Locale che uniti si combatte e insieme si vince”.