
Tortoreto. Ci sono tante autorità, anche con fascia e gonfalone. Ma c’è anche tanta gente comune che ha conosciuto, ascoltato, anche consigliato, nella suo lungo percorso politica, amministrativo e sociale. E l’affetto per una persona ben voluta da tutti, a prescindere da steccati politici, idee e posizioni.
Veramente in tanti oggi, 30 luglio, hanno salutato per l’ultima volta Domenico Di Matteo, sindaco emerito di Tortoreto, in passato consigliere e assessore comunale, consigliere e assessore in Provincia (oltre ai tempi ruoli nel mondo associativo, sociale e sportivo), scomparso a quasi 72 anni dopo una breve malattia.
Una vita spesa per la sua comunità, che amava tanto, e per il territorio nel quale viveva.
La chiesa di Sant’Agostino, gremita all’inverosimile, ha accompagnato con commozione e partecipazione l’ultimo saluto ad una persona sempre garbata e protesa verso gli altri, nei tanti ruoli ricoperto nel corso della sua vita.
Durante l’omelia, officiata da don Lucio Coppa, il prelato ha ricordato un passaggio importante (sottolineando la grande presenza di fedeli a dimostrazione che il segno che Di Matteo ha lasciato nella comunità è tangibile), ossia la partecipazione al Giubileo, lo scorso 14 giugno, con la moglie.
In tanti hanno preso parte alle esequie. Il sindaco Domenico Piccioni, con la fascia tricolore, con la fascia anche Camillo D’Angelo, presidente della Provincia. E poi tanti amministratori del presente e del passato, tra i quali gli ex sindaci Gino Monti e Alessandra Richi. L’ex parlamentare Dante D’Elpidio, l’assessore regionale Umberto D’Annuntiis, i consiglieri regionali Dino Pepe e Marilena Rossi e l’ex presidente della Provincia, Claudio Ruffini. La Protezione civile in divisa e una delegazione dei giudici di gara di ciclismo, la grande passione Domenico Di Matteo.
Particolarmente toccanti i messaggi alla fine del rito funebre che hanno ricordato Di Matteo, politico, amministratore ma anche padre e compagno di viaggio.
“Di Matteo”, ha ricordato Piccioni, ” ha lasciato un segno profondo nella nostra città ed è stato un punto di riferimento per tutta la comunità. Abbiamo amministrato assieme e la stima è rimasta intatta, anche dopo che le nostra strade si sono divise: Uomo sempre generoso e pronto al dialogo. Rispetto, solidarietà e collaborazione nel hanno connotato il percorso”.
“La tua assenza lascia un vuoto, ma un pieno di ideali e progetti”, ha detto dal pulito Natascia Compagnoni, presidente della Pro-loco, associazione che Di Matteo aveva fondato e rilanciato. “La tua eredità la porteremo avanti”.
Particolarmente toccante il ricordo di una delle due figlie di Domenico, Ylenia, che nel ringraziare tutti coloro che in questi giorni hanno manifestato vicinanza e dimostrazione di quello che Di Matteo ha seminato nel corso degli anni.
“E’ difficile accettare che non si sei più”, ha ricordato la figlia, “Avevi ancora tanto da fare. Tortoreto ha perso una figura autorevole. Per te la politica è stato sempre servizio e mai interesse. Sei stato la nostra famiglia: padre saggio e divertente. Ci hai educato a vivere con onestà e coraggio. Grazie di tutto”.
Poi all’uscito del feretro un lungo applauso prima dell’ultimo viaggio verso il cimitero.