
Il Forum H2O è costretto ad intervenire nuovamente sulla questione del resort di Punta Aderci per smentire l’ennesima fake diffusa a mezzo stampa da un amministratore del Comune di Vasto.
“Per giorni – si legge in una nota – hanno negato che il progetto in parte ricade direttamente dentro i confini della riserva naturale di Punta Aderci, cosa che abbiamo dimostrato carte degli stessi progettisti alla mano, le quali indicano chiaramente che una porzione dell’area protetta è interessata direttamente dal progetto.
Oggi si abbandona quel tema evidentemente non più percorribile davanti all’evidenza dei documenti ufficiali e si passa, come fa addirittura l’assessore all’urbanistica D’Elisa, a sostenere che la realizzazione delle 52 unità abitative prefabbricate non comporterebbe consumo di suolo.
Un tema estremamente delicato visto che Vasto secondo gli studi di ISPRA ha già un consumo di suolo del 15%, triplo rispetto al resto dei comuni abruzzesi e doppio rispetto alla media nazionale, con tutto quello che ne consegue sugli impatti ambientali, a partire dalla regime superficiale delle acque.
L’assessore prima sorvola sul nuovo edificio per il wellness previsto nel progetto; poi evidentemente dimostra di ignorare i criteri scientifici nazionali – come quelli adottati da ISPRA – ed internazionali con cui si rileva il consumo di suolo. Ebbene, ammesso e non concesso che per costruire e fissare i 52 prefabbricati non debba essere usato cemento, per la scienza qualsiasi copertura di suolo agricolo o naturale è consumo di suolo. Per dire, una serra agricola con una pavimentazione è classificata come consumo di suolo. Ovviamente lo sono gli edifici e i fabbricati.
Infatti quando il suolo viene coperto da materiali artificiali o viene stravolto con sbancamenti, diventa incapace di svolgere funzioni vitali come assorbire acqua piovana e sostenere la biodiversità.
Passando ai parcheggi, anche se venissero realizzati in terra battuta sarebbero sempre considerati consumo di suolo, seppur reversibile, proprio perché vengono pesantemente modificati la struttura e il profilo del suolo.
Pertanto tutte le superfici occupate da edifici e manufatti (13.720 mq) più quelle dei parcheggi e della viabilità interna saranno classificati come consumo di suolo. Unica eccezione la parte a verde del complesso.
Forniamo a supporto la tabella delle categorie usate da ISPRA per calcolare il consumo di suolo, tratta dall’ultimo rapporto edizione 2025.
Stupisce che queste affermazioni anti-scientifiche arrivino proprio dal responsabile dell’urbanistica del Comune che dovrebbe avere una conoscenza approfondita del tema visto che è chiamato ad affrontare la vera e propria emergenza costituita dal galoppante consumo di suolo che riguarda il comune che amministra.
Il Forum H2O è sempre più sconcertato dal comportamento degli amministratori comunali di Vasto che continuano con zelo degno di miglior causa a cercare di fuorviare il dibattito pubblico su un intervento privato.
Facciamo anche notare agli amministratori che le stesse previsioni urbanistiche del Piano regolatore che appaiono consentire l’opera possono e devono, davanti a questi dati, essere messe in discussione proprio da una procedura di Valutazione Ambientale Strategica degna di questo nome, visto che il piano a suo tempo non fu sottoposto al tale procedura. Altrimenti si tratterà di svuotare di significato anche questa procedura.
In realtà si vuole far passare, per giunta in una riserva naturale e nella sua fascia esterna di protezione, come sostenibile quello che, assieme a tanti altri interventi urbanistici previsti a Vasto, non lo è”.



