
Abruzzo. In Consiglio regionale, il centrodestra ha bocciato l’emendamento presentato dal Patto per l’Abruzzo che mirava a ripristinare i 1.100 ettari originari della Riserva naturale del Borsacchio, cancellati con un colpo di mano incomprensibile e dannoso.
“Una scelta grave – commentano i consiglieri di opposizione del Patto per l’Abruzzo – che conferma ancora una volta la totale distanza della maggioranza regionale dai territori e dalle loro esigenze.
Il Governo nazionale aveva già chiaramente richiamato la Giunta Marsilio, bacchettandola per l’erronea procedura amministrativa utilizzata e invitando il centrodestra a fermarsi prima di produrre ulteriori danni. Nonostante questo richiamo istituzionale, la maggioranza ha deciso di andare avanti, ignorando ogni invito al buon senso e al rispetto delle regole.
Noi avevamo avanzato una proposta di responsabilità: azzerare tutti gli atti, rimediare al pastrocchio creato e ricominciare dal principio, attraverso un percorso trasparente, condiviso e rispettoso delle norme. Una proposta che avrebbe consentito di tutelare l’ambiente, garantire certezza giuridica e restituire dignità alle istituzioni.
Il centrodestra ha invece scelto di confermare, seppure in via provvisoria, la drastica riduzione della Riserva del Borsacchio a soli 24 ettari, cancellando di fatto una delle più importanti aree naturali del territorio. Una decisione che rappresenta un precedente pericoloso e un attacco diretto alla tutela ambientale.
Ancora più grave è il fatto che questa scelta sia stata assunta ignorando il pronunciamento unanime del Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi, che aveva chiesto con forza il ripristino della Riserva nella sua estensione originaria. Un segnale di totale disprezzo verso le autonomie locali e verso una comunità che ha sempre difeso e valorizzato il proprio patrimonio naturale.
Di fronte a tutto questo, continueremo a batterci in ogni sede affinché venga ristabilita la verità, tutelato il territorio e rispettata la volontà dei cittadini e dei portatori di interessi” concludono.



