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Teramo

Sanità, mozione respinta: così si rischia il commissariamento e nuove tasse

Abruzzo. È stata respinta in Commissione sanità la risoluzione presentata dal gruppo Azione per chiedere trasparenza sui conti della sanità abruzzese, un piano industriale dettagliato e impegni chiari per contenere il disavanzo e garantire servizi sanitari adeguati.

 

Una bocciatura che arriva proprio mentre si consuma una corsa contro il tempo nei corridoi della Regione per chiudere il conto economico 2024, con un deficit che da 81 milioni è salito a oltre 110 milioni di euro.
“È assurdo – dichiara il capogruppo di Azione, Enio Pavone – che a fine aprile non esista ancora una certificazione ufficiale del disavanzo sanitario 2024. La situazione finanziaria della sanità abruzzese è a dir poco caotica, i dati sono incerti, le risposte tardano ad arrivare e si continua a intervenire solo aumentando il prelievo fiscale sui cittadini, senza affrontare la causa strutturale: l’assenza di un vero piano industriale per ridurre sprechi e migliorare i servizi.”

Secondo Azione, il rischio di un ulteriore prelievo fiscale permanente sui cittadini abruzzesi diventa sempre più concreto in assenza di una strategia credibile di rientro. La risoluzione presentata chiedeva espressamente alla Giunta regionale di: quantificare in modo chiaro il debito sanitario; definire standard minimi di qualità per i servizi; evitare ulteriori aumenti IRPEF senza una pianificazione trasparente.
“Non è più tollerabile – prosegue Pavone – che si chiedano sacrifici ai cittadini senza offrire in cambio maggiore efficienza e un controllo serio della spesa. Con una sanità che costa quanto la media nazionale ma con LEA tra i più bassi del Paese, il sistema è evidentemente fuori controllo.”

A intervenire è anche Giulio Sottanelli, deputato abruzzese e segretario regionale del partiti: “È allucinante che un governo regionale, dopo sei anni e dopo essere stato costretto ad aumentare al massimo l’addizionale regionale per oltre 200.000 abruzzesi, non voglia condividere la possibilità di tenere sotto controllo i conti e la qualità del servizio. In qualsiasi azienda privata – aggiunge – gli amministratori sarebbero stati messi alla porta. La bocciatura della nostra risoluzione dimostra che non c’è alcuna consapevolezza della necessità di verificare, controllare e correggere. Il futuro, a questo punto, sarà o un commissariamento entro l’anno o un ulteriore aumento della pressione fiscale.”
Il tavolo di monitoraggio ministeriale previsto per luglio certificherà il bilancio di esercizio consolidato, ma già oggi il quadro è allarmante. “Serve un’inversione di rotta immediata. Senza riforme e responsabilità – conclude Pavone – la sanità abruzzese collassa mentre ai cittadini non resta che pagare sempre di più per avere sempre meno.”

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