
Roseto degli Abruzzi. È servito l’ennesimo video denuncia circolato sui social per costringere l’amministrazione comunale a intervenire sul cimitero di Montepagano.
Un’amministrazione che fino a ieri restava immobile, si è improvvisamente risvegliata con annunci pomposi, presentando come straordinari alcuni interventi di ordinaria manutenzione: pulizie, taglio dell’erba, piccole riparazioni, che qualunque Comune dovrebbe garantire senza bisogno di clamori.
Ma mentre Nugnes e la sua maggioranza si autocelebrano per Montepagano, la vera vergogna rimane sotto gli occhi di tutti al cimitero monumentale di Roseto. Qui, quanto Fratelli d’Italia ha denunciato lo scorso gennaio è rimasto identico, se non peggiorato: reti arrugginite che impediscono l’accesso ai loculi, lapidi ricoperte di guano, sporcizia diffusa. Le famiglie continuano a vivere l’umiliazione di non poter portare un fiore ai propri cari.
L’analisi politica è chiara: il Sindaco Nugnes tenta di cavarsela accusando un generico “passato”, ma amministra da quasi quattro anni e il degrado è sotto la sua responsabilità. Quando Nugnes parla di loculi mai realizzati dieci anni fa, di fatto accusa proprio Enio Pavone, oggi suo sostenitore. È paradossale che il sindaco debba scaricare colpe sul suo stesso alleato per coprire quattro anni di immobilismo. Una coalizione che vive di contraddizioni interne non può pretendere di governare con autorevolezza.
Il Vicesindaco Marcone, non può continuare a nascondersi dietro la scusa della ditta appaltatrice. Se il servizio non è svolto correttamente, tocca all’amministrazione contestare, applicare penali e pretendere soluzioni. Dopo otto mesi, invece, le reti e il guano sono ancora lì: questo è il segno di un fallimento politico e gestionale che porta nomi e cognomi.
“Altro che annunci trionfalistici, dichiarano Umberto Valentini e Francesco Di Giuseppe. I rosetani sono stanchi delle video agende e delle passerelle: chiedono fatti, interventi concreti e rispetto per i loro defunti, non propaganda di palazzo.
Fratelli d’Italia ribadisce: è tempo di risposte vere. Chi non è in grado di restituire decoro ai luoghi sacri della città non ha il diritto di continuare a governare Roseto”.