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Teramo

Ospedale Val Vibrata, festa per i 40anni: il Comitato preoccupato per futuro

Nel giorno del 40° anniversario dell’inaugurazione dell’Ospedale Val Vibrata, nessun riferimento è stato fatto alla “lista dei desideri” che, come Comitato Civico, avevamo simbolicamente redatto per l’occasione. Nessun cenno, in particolare, alla drammatica carenza di personale nei reparti fondamentali — Medicina, Cardiologia, Terapia Intensiva, Pronto Soccorso e Pediatria — per i quali avevamo chiesto un intervento immediato.

 

Tutto tace. E così saranno ancora una volta i cittadini a dover ringraziare il personale sanitario in servizio, che ogni giorno si fa carico di un lavoro sempre più pesante per garantire, con professionalità e dedizione, un servizio dignitoso a un numero crescente di utenti.

Ci colpiscono, poi, alcune affermazioni pronunciate nel corso della cerimonia da figure apicali della sanità abruzzese, tra cui il Direttore Generale, il Direttore del Dipartimento Medico e lo stesso Presidente della Regione, Marco Marsilio. Secondo loro, l’Ospedale di Sant’Omero sarebbe poco attrattivo per i medici perché “troppo piccolo”. Un’affermazione che, oltre a sembrare fuori luogo nel contesto celebrativo, appare anche ingenerosa verso una struttura che da decenni rappresenta un punto di riferimento per l’intera Val Vibrata. In più, ci chiediamo: perché in altri ospedali di dimensioni simili il personale medico non manca?

Nel suo intervento, il Presidente Marsilio ha accennato a un “progetto speciale” allo studio per l’Ospedale Val Vibrata, finalizzato a contrastare la mobilità passiva verso le strutture sanitarie marchigiane. Come Comitato Civico, seguiamo con attenzione e curiosità l’evolversi di questa proposta, ma riteniamo doveroso ribadire quali siano, secondo noi, le priorità reali e non più rinviabili: il ripristino delle due UOC soppresse, l’istituzione della UOC di Pronto Soccorso (come previsto dalle linee guida SIMEU per i presidi con oltre 25.000 accessi annui), l’assunzione di personale, la riqualificazione degli spazi e l’umanizzazione dei reparti.

Non ci risultano altre soluzioni davvero efficaci per rispondere alle esigenze di salute dei cittadini. Le logiche ragionieristiche di bilancio non possono continuare a prevalere su quelle della salute pubblica.

In conclusione, non vorremmo che dietro a questo “progetto speciale” si nascondessero trasformazioni non in linea con la vocazione pubblica e ospedaliera del presidio di Sant’Omero. Se così fosse, ci opporremo con determinazione, come sempre abbiamo fatto, a tutela del nostro ospedale e del diritto alla salute della comunità vibratiana.

 

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