
Mercoledì 7 maggio 2025, in mattinata, in sala “S. Allende” di Nereto, si è svolta la presentazione del volume “L’assedio della fortezza di Civitella del Tronto e il brigantaggio legittimista nella più critica fase storica dell’Unità d’Italia”.
L’evento si è svolto alla presenza delle autorità e del Sindaco di Nereto, Daniele Laurenzi, che ha proposto un minuto di silenzio in ricordo del giovane studente dell’Istituto Istruzione Superiore Statale G. Peano – C. Rosa di Nereto deceduto per meningite fulminante. Tra i presenti gli autori dei diversi contributi del volume, il Prof. Angelo Massimo Pompei, esperto di abruzzesistica, il Prof. Pietro-Giorgio Tiscar, Professore di Microbiologia Generale e Immunologia presso l’Università degli Studi di Teramo, l’Avv. Giovanni Stramenga, discendente diretto di Bernardo Stramenga, e il Dott. Luigi Piccioni, discendente del brigante legittimista Giovanni Piccioni. Il volume è stato introdotto dal Presidente della Fondazione Pasquale Celommi, Prof. Viriol D’Ambrosio. Coinvolgendo gli studenti presenti, egli ha sottolineato l’importanza delle opere di Renato Coccia, l’artista originario di Sant’Omero che in 63 opere d’arte ha ripercorso le complesse vicende oggetto del volume di cui è altrimenti parca la documentazione iconografica. È poi intervenuta la Prof.ssa Stefania Pompeo che ha fornito una descrizione della storia di Civitella del Tronto, dagli albori sino a oggi.
Il Prof. Tiscar si è quindi soffermato sul ruolo del suo trisavolo, Raffaele Tiscar De Los Rios, Maggiore Vicecomandante della guarnigione della Fortezza di Civitella del Tronto, responsabile della resa firmata con il comandante Pallavicini, a tre giorni di distanza dalla proclamazione del Regno d’Italia.
Ha preso, dunque, la parola il Prof. Pompei, il quale ha analizzato le vicende che portarono all’assedio della fortezza di Civitella subito dopo l’arrivo a Napoli delle forze garibaldine. Ricollegandosi agli scritti dell’intellettuale Marco Monnier, l’autore ha spiegato come la storia del brigantaggio affondi le radici nell’area teramana.
L’avv. Giovanni Stramenga ha esaminato la contrapposizione tra le forze anti-clericali che si stavano concretizzando nella nascente Italia e l’idea naturale delle popolazioni del territorio, ancora legate alla Chiesa. Ciò spiega l’appoggio fornito dal clero ai rivoltosi.
Il dott. Luigi Piccioni ha dedicato, infine, il proprio intervento alla figura del trisavolo, spesso poco valorizzato dalla storiografia.