Indennità del “Governo Clinico”: la Asl di Teramo chiede verifiche all’adesione agli screening

Teramo. I medici di medicina generale rappresentano un tassello fondamentale nell’assetto dell’assistenza sanitaria. Un ruolo tanto importante che persino nell’accordo collettivo nazionale (Acn) che regola i rapporti fra i medici di medicina generale e il servizio sanitario nazionale viene loro assegnato un incarico basilare nella prevenzione.
Di questo tratta il cosiddetto “Governo clinico” che si basa sul conferimento di indennità volte al raggiungimento di importanti obiettivi legati alla prevenzione e disposti dal Piano di governo clinico, approvato con una delibera di giunta regionale nel gennaio 2024, e firmato dalle parti sociali. In sostanza i medici di medicina generale si impegnano a incentivare l’adesione dei propri pazienti agli screening oncologici nella misura del 20% di coloro che non si sono sottoposti a controlli.
Le indennità, come previsto dall’Acn, sono state già erogate, ma alcuni medici non hanno centrato l’obiettivo. La Asl ha dunque inviato a loro un avviso relativo al mancato raggiungimento del numero minimo di pazienti aderenti agli screening. Ma prima di procedere al recupero dei ratei relativi all’anno di riferimento, la Asl ha invitato i medici di medicina generale ad accertare se, fra i pazienti cosiddetti “non responder” cioè fa i pazienti che non si sono sottoposti a screening e che figurano in un apposito elenco, ce ne siano alcuni che hanno effettuato lo screening in strutture private e dunque non risultano nel sistema di tracciamento delle strutture pubbliche. Verifiche _ relative al periodo dal 01/10/2023 al 30/04/2024, come da indicazioni generali del competente Ministero _ che i medici hanno un mese di tempo per portare a compimento e comunicare alla Asl via pec.
“Quella con i medici di medicina generale è una collaborazione basilare, che non abbiamo mai voluto mettere in forse. Li riteniamo uno dei pilastri del servizio sanitario nazionale. E, su questa direttrice, è importante che loro collaborino al raggiungimento di un importante obiettivo, che è quello della prevenzione delle patologie oncologiche attraverso gli screening. Non c’è stata alcuna chiusura, semmai uno stimolo a prestare attenzione a una determinante attività di prevenzione. La Asl sta dunque assumendo un atteggiamento dialogante, dando la possibilità a ogni medico di approfondire la valutazione dei pazienti aderenti allo screening”, dichiara il direttore generale Maurizio Di Giosia.