Consiglio provinciale a Teramo, tutte le decisioni
Aggiornamento del Piano triennale delle opere pubbliche

Tre ratifiche di variazione al bilancio di previsione con aggiornamenti su entrate e uscite e aggiornamento del Piano triennale delle opere pubbliche. Un Consiglio essenzialmente “tecnico” come è consuetudine a fine anno.
Fra le variazioni di rilievo, sulle quali la minoranza si è astenuta, vanno segnalate: la messa in sicurezza della provinciale 32 di San Giorgio di Castiglione Messer Raimondo per un importo di 700 mila euro grazie al finanziamento ottenuto dalla Protezione Civile della Regione; l’incremento di 40 mila euro per far fronte a lavori urgenti di manutenzione straordinaria sulla provinciale 37/B in corrispondenza del capoluogo di Castel Castagna; l’incremento in entrata di 146 mila euro derivanti dalle sanzioni per violazione del Codice della Strada che vengono destinati a interventi di manutenzione sulle strade provinciali e al servizio sgombero neve.
Rispetto alle maggiori entrate e le minori spese non preventivate è stata fatta una rimodulazione con 109 mila euro per il completamento delle opere esterne al Pascal-Comi-Forti di Teramo, dopo la realizzazione dei moduli prefabbricati che ospitano il Convitto e i Licei del Delfico, e di circa 60 mila euro destinati a forniture e attrezzature per le manutenzioni stradali. Iscrizione in bilancio, inoltre di 95 mila euro per un intervento di manutenzione del ponte sulla provinciale 9 da via Ascolana ad Alba Adriatica.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti del Piano Triennale delle opere pubbliche va segnalata la riduzione da parte del Governo di 1 milione di euro di finanziamenti: una riduzione che ha comportato una rimodulazione in quota parte degli interventi inseriti nella programmazione triennale delle manutenzioni.
Definanziato il ponte di Villa Passo sulla statale 81 – circa 4 milioni di euro – perché l’opera verrà gestita direttamente dall’Anas. I fondi, quindi, sono stati ricollocati in bilancio a favore del ponte di Fiumicino a Teramo, di quello di Collerenti – fra Bellante e Sant’Omero – e di quello sulla provinciale 12 del Salinello.
Un’area dove la chiusura del ponte di Collerenti e le limitazioni di traffico sul ponte del Salinello sono stati fonte di molti disagi per i cittadini.
Per quanto riguarda il ponte di Collerenti si registra la dichiarazione del consigliere delegato Luca Lattanzi: “Il lungo lavoro sta finalmente portando i suoi frutti. Per circa due anni a causa del sequestro non abbiamo potuto fare alcun intervento. Nell’ultimo anno è stato elaborato il progetto esecutivo e, dopo una lunga interlocuzione con la Soprintendenza ai beni culturali, siamo finalmente riusciti ad arrivare ad una svolta. I lavori potranno essere avviati all’inizio del nuovo anno e con tempi certi, dettati già in fase di gara, si riuscirà ad avere la nuova struttura in 12 mesi. È la risposta che volevamo dare ai cittadini e anche a chi ha cercato di cavalcare l’onda del disagio senza proporre soluzioni, facendo solo speculazioni politiche. Ritengo che gli unici a cui si debba rendere conto siano i cittadini che hanno subito le difficoltà della chiusura e ai quali oggi, finalmente, possiamo dare risposte certe e concrete”.
Rinviato al Consiglio del 22 dicembre, su proposta del vicepresidente Andrea Core, l’approvazione del nuovo statuto di AGENA, l’agenzia per l’ambiente e l’energia della Provincia. Una proposta di modifica che arriva dalla stessa società in house, poi curata e armonizzata con le previsioni legislativa dall’Area 1 – servizi amministrativi generali – e illustrata in aula dal dirigente Furio Cugnini.
La nuova previsione statutaria non ha carattere meramente formale; è volta ad adeguare l’organizzazione dell’Agenzia all’evoluzione normativa e a rafforzare il ruolo di AGENA come braccio operativo degli enti soci, ampliandone l’oggetto sociale e aggiornando gli strumenti di governance con una parte dedicata ai rapporti interni fra soci e organi societari.
Un capitolo importante della proposta riguarda la governance. Attualmente l’unico organo amministrativo è quello dell’Amministratore Unico, mentre la proposta di nuova disciplina, pur confermando l’assetto monocratico come modello ordinario, prevede la possibilità di un direttore generale e apre alla possibilità di costituire, ove lo consentano le norme nazionali e lo richiedano le esigenze organizzative, un Consiglio di Amministrazione collegiale composto da tre membri.
Una condizione, questa – come spiegato dallo stesso dirigente Cugnini – che si può realizzare solo all’interno di paletti ben precisi posti dalla Corte dei Conti: specifiche caratteristiche che al momento, in ogni caso, non sono possedute da AGENA.
Il vicepresidente Andrea Core, nel suo intervento, ha espresso apprezzamento per il lavoro e il ruolo di AGENA, frutto, ha dichiarato, “della lungimiranza dei presidenti Ruffini e D’Agostino che ben avevano colto il ruolo centrale che le materie ambientali ed energetiche avrebbero avuto”, ma ha chiesto un momento di ulteriore riflessione sulle modifiche allo statuto e, quindi, all’unanimità si è deciso di rinviare al Consiglio del 22 dicembre.



