Civitella del Tronto, manifestazioni e parete rocciosa: la replica alle critiche della minoranza

Civitella del Tronto. Arriva una replica, ma anche una circostanziata spiegazione da parte dell’assessore Riccardo De Dominicis sulle questioni sollevate dalla minoranza.
In pochi giorni, infatti, il gruppo consiliare Uniti per Civitella ha puntato l’indice sulle manifestazioni estive e il tema della parete rocciosa.
“In realtà, mai come in questo momento storico, a Civitella c’è chi lavora per affrontare e superare le grandi difficoltà presenti e chi, invece, nel tentativo di colpire l’amministrazione, sta cercando di arrecare un evidente danno d’immagine al nostro territorio”, si legge nella replica. “Con 30.000 visitatori che in questa settimana hanno affollato le vie del Borgo, senza lacuna problematica, sono la risposta migliore alle sterili critiche della minoranza ed offerto la chiara testimonianza di una cittadina viva ed attrattiva”.
Sulle fantasiose ricostruzioni offerte per la riapertura della porzione di via Battaglia di Bosco Martese, zona parete rocciosa, appaiono necessarie le considerazioni che seguono. Dal 1900 (anno in cui fu creata quella parete artificiale dalle operazioni di mina del travertino per ricavare lastre per pavimentare Piazza Filippi Pepe) al 2019 alcun intervento di messa in sicurezza è stato eseguito dalle tante amministrazioni civiche che si sono succedute nel tempo. L’amministrazione Di Pietro si è messa in azione reperendo fondi europei per la messa in sicurezza del crostone roccioso sovrastante il centro storico e parte della parete rocciosa intercettando fondi europei e nazionali con due distinti finanziamenti (uno di 1.250.000 euro e uno di somma urgenza di 200.000 euro). Con tali risorse si è affrontata la mitigazione del rischio idrogeologico di una porzione della parete di roccia con l’apposizione di reti all’altezza di 30 metri dal suolo, di pernature dei massi più imponenti nella parte bassa, sistemazione di fessurimetri con rilevazione di allert con centraline collegate e il disgaggio di quelle pietre ritenute più pericolose. Senonché, nel settembre 2024, a seguito del ritrovamento di un masso sulla carreggiata sottostante la parete ed il successivo sopralluogo dei Vigili del Fuoco si imponeva la chiusura dell’arteria viaria per ragioni di pubblica incolumità.
Da quel momento l’amministrazione, attraverso l’ufficio tecnico, ha attivato la Protezione Civile Regionale e – con l’ausilio di geologi, università, soccorso alpino – è stato elaborato un complesso iter necessario per la risoluzione del problema; non va sottaciuto il fatto che ci si è attivati anche per il reperimento di fondi specifici, che non gravassero direttamente sul bilancio comunale, per il posizionamento della barriera jersey e della relativa segnaletica. Nel contempo, ben consapevoli della straordinaria importanza del sito e della necessità di intercettare ulteriori somme da destinare a questa porzione di roccia, si è caricato nel maggio 2025 nella piattaforma Rendis per il dissesto idrogeologico il relativo progetto esecutivo per un intervento ancor più puntuale.
A nostro modo di vedere, la qualità di un’amministrazione comunale si misura nel faticoso, quotidiano impegno nell’affrontare problematiche complesse con soluzioni serie. Agli altri lasciamo
le ciarle”.