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Teramo

Atri, decreto Valditara e tempo pieno a scuola: si accende il dibattito politico

Prospettiva Atri ha da sempre indicato, fin dal proprio programma elettorale, l’istituzione del tempo pieno nelle scuole atriane come uno degli strumenti più concreti per contrastare lo spopolamento, offrire sostegno
reale alle famiglie e rafforzare l’identità sociale ed economica della nostra città.

Lo scorso lunedì 12 maggio abbiamo reso pubblica la lettera inviata al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, con cui chiedevamo chiarimenti in merito alla mancata attivazione del tempo pieno nella prima classe della Scuola Primaria di Atri, nonostante la richiesta ufficiale di 21 famiglie e le dichiarazioni rilasciate in Consiglio Comunale dall’Assessore all’Istruzione Felicioni, che garantivano la disponibilità dell’Amministrazione a sostenerne l’attivazione.

Pochi giorni dopo è arrivata la notizia di un ulteriore finanziamento PNRR — 83 milioni di euro stanziati con
DDG n. 40 del 17 ottobre 2024 — che autorizza lo scorrimento della graduatoria del precedente bando per
mense scolastiche, finanziando altri 120 Comuni inizialmente esclusi. (Fonte www.mim.gov.it) Questa
misura rafforza la nostra posizione e rende ancora più pressante la domanda.

Il Comune di Atri ha partecipato a questo bando?

No. Non ha partecipato. ( la graduatoria è facilemente reperibile dal sito del ministero dell’istruzione) Un’assenza ingiustificabile che certifica l’ennesima occasione persa. L’errore imperdonabile di questa amministrazione è quello di non aver costruito un modello di governance capace di cogliere le enormi opportunità offerte dal PNRR: risorse fondamentali non solo per l’edilizia, ma per risanare un bilancio comunale in disavanzo, garantire servizi essenziali e dare una visione strategica al futuro della città.

E non si tenti ora di scaricare la responsabilità sulla Dirigente Scolastica: la domanda da porre è un’altra, ed è una sola. Il Comune di Atri intende garantire formalmente i servizi necessari, come mensa e trasporto scolastico,
per consentire l’attivazione del tempo pieno e supportare le famiglie che ne fanno richiesta?

E, se la risposta fosse negativa, è forse per mancanza di fondi dovuta alla mala gestione e al disavanzo di 12,64 milioni di euro che hanno regalato al comune di Atri? Fondi che sarebbero stati disponibili se si fosse partecipato al bando PNRR dedicato proprio alle mense scolastiche e al tempo pieno.

Non possiamo più accettare che in Consiglio Comunale la maggioranza prenda in giro i cittadini dicendo cose che vengono puntualmente smentite dai fatti. Costruire scuole senza garantire servizi minimi e continuativi significa produrre strutture senza contenuti: un’“ingegneria dell’apparenza” funzionale all’immagine del Sindaco più che allo sviluppo reale di Atri.

Ricordiamo che l’attuale amministrazione ha richiesto complessivamente circa 8,5 milioni di euro di fondi PNRR per l’edilizia scolastica, ma nulla sul fronte dell’attivazione del tempo pieno. Per evitare però che Ferretti tenti di mischiare le carte per confondere i cittadini come al solito, bisogna specificare che tra questi finanziamenti, c’è l’intervento di adeguamento funzionale e messa in sicurezza impiantistica della mensa scolastica in Viale Umberto I, per un importo complessivo di €240.000, con un pagamento erogato pari al 35,57% (€85.370).

Questo intervento, pur importante, è da considerarsi del tutto distinto dai fondi per il tempo pieno, poiché riguarda esclusivamente le strutture fisiche e non l’attivazione di servizi scolastici continuativi. Ferretti e l’Assessore all’Istruzione devono assumersi le proprie responsabilità. Hanno per l’ennesima volta dimostrato di essere politicamente isolati, inefficaci e totalmente scollegati dai bisogni reali della città.

Questa ennesima occasione mancata — come la quasi certa chiusura della scuola dell’infanzia di
Viale Risorgimento — è figlia diretta di una gestione che ha portato Atri al pre-dissesto finanziario, con un
buco di 12,64 milioni di euro.
Chi governa oggi Atri non solo non ferma lo spopolamento: lo alimenta, mentre le famiglie restano senza
servizi ma con tasse sempre più alte.

Graduatoria PNRR__avviso_mense_bando_2024

 

La replica del sindaco. “In merito alle recenti dichiarazioni diffuse dalle forze di opposizione, relativamente al tempo pieno nelle scuole atriane, è doveroso chiarire alcuni punti fondamentali, al fine di restituire verità e trasparenza alla cittadinanza. Il Comune di Atri ha partecipato eccome al PNRR per le mense scolastiche e ha ottenuto un finanziamento di 240 mila euro per l’adeguamento della mensa scolastica di Viale Umberto I, proprio in funzione dell’attivazione del tempo pieno. Il progetto è stato presentato in tempi strettissimi – appena 15 giorni – dimostrando capacità progettuale, competenza degli uffici comunali, visione e prontezza operativa. A differenza di quanto insinuato, non c’era bisogno di partecipare al successivo bando per attivare il tempo pieno. I fondi erano destinati alla realizzazione fisica di altre mense, e non – si ribadisce – alle attività legate al tempo pieno, i cui finanziamenti eventualmente sarebbero destinati agli istituti scolastici e non ai Comuni.

Se quanti ci attaccano leggessero l’articolo 4 del bando, comprenderebbero bene questo passaggio. L’amministrazione ha comunicato formalmente e per tempo alla scuola la piena disponibilità ad attivare i servizi necessari per il tempo pieno. Parlare di “assenza di volontà” da parte del Comune è una mistificazione dei fatti. La nostra parte è stata fatta. Il tempo pieno non è partito per motivazioni che non dipendono dal Comune. Come è noto a chi conosce il funzionamento della scuola pubblica, l’attivazione del tempo pieno richiede due autorizzazioni distinte: quella dell’ente locale per i servizi e quella dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’assegnazione dell’organico aggiuntivo. A oggi, nessun nuovo tempo pieno è stato attivato nella provincia di Teramo, e probabilmente nemmeno nel resto d’Abruzzo, per un problema generale di carenza di organico, come ampiamente documentato.

Non è quindi corretto attribuire questa responsabilità al Comune. Nessuna accusa inoltre è stata mai rivolta alla dirigente scolastica. Le insinuazioni in tal senso sono totalmente inventate. Anzi, c’è stato e c’è pieno rispetto e collaborazione istituzionale. La richiesta del tempo pieno dalla scuola è stata fatta, ma l’organico non è stato concesso. È un dato di fatto, non un’accusa. L’opposizione, forse in difficoltà nel comprendere la differenza tra finanziamenti comunali e scolastici, attribuisce al Comune responsabilità e meriti che non gli competono. I fondi ricevuti dagli istituti superiori “Illuminati” e “Zoli” sono frutto della loro autonomia e progettualità, che noi abbiamo sempre sostenuto, anche tramite l’erogazione dei servizi logistici richiesti. Mentre qualcuno preferisce costruire polemiche e distorcere la realtà per fini elettorali, noi continuiamo a lavorare, concretamente e con spirito di servizio, per migliorare la qualità dell’istruzione, rafforzare l’identità del nostro territorio e dare risposte, non slogan. Invitiamo l’opposizione a confrontarsi seriamente sui fatti e non sulle narrazioni, perché i cittadini meritano chiarezza e non propaganda”. Con queste parole il Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti, replica alle opposizioni relativamente alla mancata attivazione del tempo pieno nelle scuole atriane.

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