Municipio di Pescara con i colori della Palestina: “Centrodestra boccia, tradita la solidarietà”

Pescara. Nell’ultimo Consiglio Comunale di Pescara si è tornati a parlare di Palestina con una proposta, quella del Movimento 5 Stelle, che ha fatto discutere e ha visto il voto contrario della maggioranza di centrodestra: un ordine del giorno che chiedeva di esprimere un messaggio di solidarietà e vicinanza al popolo palestinese, attraverso l’esposizione della bandiera sul Palazzo di Città e l’illuminazione della Torre dell’Orologio con i colori della Palestina.
“Un invito semplice, umano, simbolico — commenta il capogruppo M5S, Paolo Sola — presentato un mese fa, quando il genocidio era ancora in pieno svolgimento, e che abbiamo potuto discutere solo ieri, dopo una lunga serie di rinvii e sedute saltate per colpa della stessa maggioranza. Il voto contrario è un atto di una gravità inaudita, perché quello che abbiamo chiesto non era un gesto politico ma di umanità. Invece il centrodestra ha preferito voltarsi dall’altra parte, fingendo che la tragedia palestinese non esista più, parlando di ‘pace’ e di ‘una questione ormai risolta’. Ma come si può parlare di pace, quando anche dopo il cosiddetto cessate il fuoco, in meno di due settimane si contano già oltre 100 nuove vittime e 250 feriti a Gaza, e centinaia di tonnellate di bombe continuano a cadere sulla città?”
Un voto che, secondo il consigliere pentastellato, “tradisce non solo l’idea stessa di solidarietà, ma anche la coscienza civile e democratica della città di Pescara, che nelle scorse settimane ha invece mostrato grande partecipazione e un enorme coinvolgimento, con cortei, fiaccolate e manifestazioni per la pace e per il riconoscimento dello Stato di Palestina”.
“La destra pescarese – prosegue Sola – ha sputato addosso a quella comunità cittadina che ha dimostrato sensibilità, empatia e coraggio. Ha scelto la freddezza del calcolo politico al posto dell’umanità. E lo ha fatto con la consueta arroganza, dicendo che ormai non è più un tema che ci riguarda. Ebbene sì, ci riguarda, perché finché ci sarà un popolo sotto le bombe, finché civili innocenti continueranno a morire, nessuno di noi potrà dirsi in pace. Quello di ieri è stato dunque un voto di vergogna, che conferma ancora una volta la distanza abissale tra chi governa questa città e il sentimento reale della sua comunità. Ciò che abbiamo proposto – conclude Paolo Sola – era un messaggio di pace e vicinanza. E proprio per questo fa ancora più male vedere chi, di fronte a tutto questo, ha scelto di tornare nel silenzio e nell’indifferenza che per mesi e mesi ha contraddistinto anche il governo Meloni. Porsi davanti a questa tragedia dicendo che ormai ‘c’è la pace’ e che ogni presa di posizione potrebbe compromettere questo presunto equilibrio, è gravissimo: significa tornare a quella stessa indifferenza colpevole che ha reso il nostro Paese complice di uno sterminio”.



