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Negli ambulatori mobili per le zone interne del Teramano ora anche il medico VIDEO

Servizio prorogato e ampliato con una importante novità

Si è tenuta questa mattina, nella sala Fagnano della sede della Asl di Teramo, la presentazione della nuova fase del progetto degli ambulatori mobili per le aree interne della provincia. Avviata nel gennaio 2024 con tre camper attrezzati, l’iniziativa ha garantito negli ultimi due anni l’accesso ai servizi sanitari di base ai cittadini residenti in territori montani caratterizzati da bassa densità abitativa.

All’incontro hanno preso la parola il direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia, la responsabile dell’Ufficio Governance delle aree interne della Regione Abruzzo Francesca Visione, l’amministratore unico del Consorzio Punto Europa Filippo Lucci, il presidente della cooperativa Momiss Maurizio Erodiani e i sindaci dei Comuni capofila Catiuscia Cacciatore (Arsita) e Manuele Tiberii (Colledara). Oltre ad alcuni sindaci dei Comuni interessanti, erano presenti anche il presidente e il segretario della V Commissione del Consiglio regionale d’Abruzzo Paolo Gatti e Marilena Rossi. 

Nel corso della conferenza è stato tracciato il bilancio della prima fase del progetto che ha coinvolto 11 Comuni. In totale sono state erogate 17.320 prestazioni, tra cui oltre 5.800 prelievi del sangue, circa quattromila rilevazioni dei parametri vitali e quasi 3.500 prenotazioni Cup. La presenza dei camper è stata molto apprezzata dalla popolazione, segno che il progetto ha risposto concretamente ai bisogni dei cittadini più fragili e con difficoltà negli spostamenti.

La nuova fase del progetto, resa possibile grazie alla collaborazione con i sindaci del territorio che hanno destinato parte dei fondi Snai agli ambulatori mobili, prevede un ampliamento: i comuni serviti salgono a 15 e la qualità dell’offerta viene ulteriormente potenziata: sui camper, dotati di elettrocardiografo ed ecografo, sarà garantita la presenza di un medico dell’Unità di continuità assistenziale (Uca) con possibilità di attivare servizi di telemedicina.

Le attività continueranno a essere gestite dalla cooperativa Momiss che metterà a disposizione operatori socio-sanitari e infermieri.

I comuni in cui il servizio sarà garantito per i prossimi 20 mesi sono: Castilenti, Montefino, Arsita, Castiglione Messer Raimondo, Civitella del Tronto, Cortino, Crognaleto, Fano Adriano, Pietracamela, Rocca Santa Maria, Valle Castellana, a cui si sono aggiunti Torricella Sicura, Colledara, Penna Sant’Andrea e Castelli.

Visione ha messo in luce la rilevanza strategica del progetto per le politiche territoriali: “Avere un servizio così significa colmare distanze e offrire risposte immediate. È una realtà da replicare nelle nuove aree interne. La Regione continuerà a sostenere la programmazione attraverso i fondi Snai”.

Cacciatore ha sottolineato il valore concreto del servizio per le comunità montane: “È un servizio reale, il modo giusto di intervenire nelle aree interne. Le persone hanno avuto meno difficoltà e si sono sentite più vicine alla Asl. I dati del mio comune mostrano quanto fosse forte il bisogno di continuità”.

Tiberii ha rimarcato il risultato ottenuto grazie a un lavoro condiviso tra i comuni: “Questo è un modello vincente e che può guidare anche il futuro. Ora la vera sfida è programmare cosa accadrà tra 20 mesi ed è per questo che stiamo lavorando con una visione di lungo periodo per i cittadini”.

Erodiani ha evidenziato la crescita del progetto e il riconoscimento ottenuto anche fuori regione: “Siamo molto soddisfatti: il servizio è diventato un modello, unico in Italia. Importante anche il risultato ambientale: evitando gli spostamenti delle macchine che portano gli utenti nei vari distretti più vicini per ottenere delle prestazioni sanitarie, abbiamo risparmiato 80mila chili di anidride carbonica che equivalgono a 414 voli di linea da Zurigo a Londra”.

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