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Pescara

Elezioni Pescara, Masci medita sul voto subito senza ricorso al Consiglio di Stato

Pescara. Carlo Masci medita di rinunciare al ricorso al Consiglio di Stato e di andare dritto alla ripetizione del voto, dopo l’annullamento parziale delle elezioni del 2024 da parte del Tar.

Il sindaco di Pescara, con una lettera inviata ai propri elettori, spiega la sua strategia per “spazzare via tutte le falsità vergognose propagate dall’opposizione a danno della nostra città”, ovvero “tornare a votare in quelle sezioni indicate dal Tar”.

Se, quindi, in un primo momento la reazione alla decisione del Tar, invocata da 2 cittadini vicini al centrosinistra dello sconfitto Carlo Costantini e dall’ex consigliera Pd Stefania Catalano, era stata quella di adire al contro-ricorso, adesso il primo cittadino parrebbe optare per “restituire la parola agli elettori e chiedere a tutti la conferma di quel voto plebiscitario in nostro favore, che sono certo ci sarà e aumenterà”.

Solo 584 i voti che, a giugno 2024, avevano concesso a Masci di essere rieletto e di evitare il ballottaggio con il centrosinistra di Costantini. Quindi il ricorso al Tar e la sentenza di pochi giorni fa che ha deciso l’annullamento dei voti nelle sezioni 2, 28, 31, 43, 44, 46, 55, 57, 71, 74, 89, 117, 140, 157, 166, 25, 42, 45, 47, 51, 73, 78, 90, 95, 137, 145 e 169.

Mentre le contestazioni a quanto effettuato dai presidenti di seggi – si parla di schede spostate da sezione a sezione e plichi “sventrati” – si avviano verso un’inchiesta della Procura, la Prefettura ha gettato sul tavolo l’ipotesi di tornare al voto già il 24 e 25 agosto, per non lasciare l’amministrazione cittadina troppo tempo in “periodo bianco”.

“Continuo a credere che i presidenti dei seggi abbiano compiuto errori in buona fede, che quegli errori fossero superabili, che il Tar avrebbe potuto considerarli quasi fisiologici per via della confusione che si crea normalmente nei seggi, tenuto anche conto che i cittadini avevano decretato chiaramente il vincitore”, afferma Masci definendosi “il danneggiato, la vittima, perché quei presidenti, con il loro agire discutibile, hanno cancellato il mio sogno, la mia vittoria, il risultato grandioso del centrodestra la cui gioia è stata condivisa con tanti elettori”.

“Altro che sospetti dell’opposizione: i sospetti li ho io, in questo caso, perché chiunque, per danneggiarmi, avrebbe potuto eliminare una scheda, o scrivere un numero per un altro, sperando di colpirmi. Ma non voglio ancora pensare a questo, voglio immaginare che gli errori siano frutto di sciatteria, superficialità, inesperienza, tensione, stress”, rilancia il sindaco, in attesa di decidere il proprio agire definitivo: “Sono altrettanto certo che, se si dovesse arrivare a una decisione del Consiglio di Stato i nostri avvocati riusciranno a far valere in toto tutte le ragioni per confermare la nostra grandiosa vittoria a Pescara dopo aver già smontato dinanzi al Tar il 90% delle lunari richieste dei ricorrenti”, conclude.

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