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Chieti

Guardiagrele, commozione per l’intitolazione del viale Ermete Iacovella

Guardiagrele. Cerimonia piena di commozione per l’intitolazione del viale Ermete Iacovella a Guardiagrele, con la partecipazione del sindaco Donatello Di Prinzio, il vice Flora Bianco, l’assessore Console, Gabriele Vitacolonna e Gianfranco Marsibilio, in rappresentanza dell’Ente Mostra, Antonio Di Marco, presidente dei Borghi d’Abruzzo e Molise, Mario Palmerio con i sindaci emeriti Franco Caramanico e Simone Dal Pozzo ed il viceprefetto aggiunto di Chieti, Davide Piancone ed il critico d’arte Massimo Pasqualone.

La moglie, i figli ed i nipoti hanno fatto da corona all’evento celebrativo. Dagli interventi e’ emerso come il ricordo di Ermete Iacovella non possa prescindere da una attenta valutazione del suo percorso artistico, con uno sguardo plastico che ancora oggi affascina coloro che si accostano alle sue opere.

Lo scultore di Guardiagrele, infatti, ha vissuto il tempo della bellezza con una intensa produzione di opere che hanno arricchito collezioni private e pubbliche, sempre destando meraviglia negli osservatori e fruitori delle medesime.

D’altronde, l’opera d’arte rende presente ogni assenza, supera il tempo della contingenza per agganciare l’eternità, fa vivere l’artista al di là di ogni attimo terreno e lo rende capace di infinito. Il ricordo di Ermete Iacovella dice tutto questo, a distanza di diciotto anni dalla sua dipartita terrena, avvenuta il 23 luglio del 2007, mentre le sue opere ci dicono la sua capacità di dire il tempo della storia, della vita, della bellezza.

Come scultore ha fatto suo un principio importante della scultura, superando il silenzio della materia, possedendo quella straordinaria capacità di manipolare lo spazio nel tempo e togliendo specificità alla stessa materia, quel di più che solo il vero artista vede e riesce ad elidere.

È sufficiente osservare le tante opere realizzate da Ermete Iacovella, quella straordinaria dimestichezza con la storia dell’arte, quella maestria che lo ha reso noto oltre i confini nazionali, per una poetica della memoria e della luce, della curiosità e della meraviglia, che sempre hanno contraddistinto il suo fare artistico e la sua biografia esistenziale.

Un potere creativo davvero straordinario tanto da diventare rivoluzionario, pur nella assoluta serenità dello scultore, che oggi ricordiamo con tristezza, pensando all’anniversario luttuoso; con felicità, meditando sulla portata del suo cammino artistico.

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