
Francavilla al Mare. Nella sede dell’associazione culturale “Senso civico”, presieduta da Nicolino Di Quinzio e situata in viale Nettuno 107 a Francavilla al Mare, è stata inaugurata la mostra di Mario Di Paolo, che durerà fino all’11 luglio. L’evento, che ha visto una buona partecipazione di pubblico, ha visto l’intervento di Don Gilberto Ruzzi, direttore dell’Ufficio Catechistico di Abruzzo-Molise e parroco a Miglianico. La mostra sarà visitabile delle 20:30 alle 23:30.
“Il nostro è un incontro che dura da una vita, da quando sono nato – ha ricordato Don Gilberto Ruzzi – perché io e Mario ci conosciamo da sempre. Tra le nostre famiglie c’è un’amicizia che ormai è pluridecennale. Da bambino facevo i compiti sotto i suoi quadri, dove sono cresciuto, la casa è piena di suoi dipinti. Quindi più che un’amicizia è addirittura più un rapporto di parentela. Lui da bambino mi ha instradato anche all’arte, mi ha portato a comprare la mia prima tela, il mio primo cavalletto, mi ha dato i primi consigli anche per la pittura avviandomi su questa strada. Quindi è un rapporto molto più complesso, articolato rispetto ad una semplice conoscenza o amicizia. L’espressione artistica di Mario è cresciuta ed evoluta nel tempo, facendo un appello alla mia memoria le prime tele che vedevo a casa o nel suo laboratorio ad oggi è decisamente evoluta, cresciuta, trasformata se vogliamo tenendo fermi alcuni punti chiave che sono delle costanti come l’ispirazione ed il colore. È un ricercatore del colore, lui mi ha sempre detto che c’è bisogno di colori puri e di evitare i colori ‘zozzi’, come li chiama lui. Il colore in quanto tale, che esprime un sentimento profondo e che è anche fonte di ispirazione e che rende anche la sua arte in quanto tale perché la sua arte è colore quasi allo stato puro che poi diventa materia. Quindi è una continua ricerca di esprimere qualcosa di profondo, di quella ispirazione che lui porta dentro che cerca di venire fuori non solo dal suo profondo, ma dalla tela e dal progetto che lui porta avanti. Dunque si tratta di un percorso che evolve di anno in anno. Credo che questa mostra, per breve che sia, esprime un ulteriore passaggio del suo cammino e della sua ricerca soprattutto. Qui il filo conduttore è quello del paesaggio, Mario, nativo dell’entroterra abruzzese della provincia di Chieti e francavillese di adozione, però ha dentro di sé il paesaggio marino, il mare con tutte le sue sfumature, con i suoi colori e con i suoi linguaggi. In questa mostra il tema del mare in tutte le sue dimensioni e in tutte le sue accezioni torna costantemente. Questo mare che è sempre fonte di sorpresa, che sembra quasi voler debordare dalla cornice del dipinto. Il tema conduttore del mare torna in maniera molto significativa, non soltanto come paesaggio, ma come dimensione dell’anima e del profondo, come se si stessero recuperando le radici più antiche del suo percorso artistico”.
“Questa mostra è nata su invito del presidente dell’associazione ‘Senso civico’ Nicolino Di Quinzio – ha affermato Mario Di Paolo – che mi ha chiamato alcuni mesi fa chiedendomi se volevo fare una mostra nei locali dell’associazione. Io ho aderito con piacere perché Nicolino oltre ad essere un amico d’infanzia è anche una persona che stimo moltissimo. Don Gilberto Ruzzi è un amico da sempre, l’ho visto nascere, a livello famigliare siamo molto uniti. Come pensa all’arte e come la descrive a me piace moltissimo, quindi l’ho pensato e lui ha accettato volentieri di presentare questa mostra. Io sono cresciuto a Francavilla, ragion per cui amo il mare, i suoi colori, però la mia è una pittura di ricerca a livello cromatico e di materiale, con il tempo sto sperimentando il multimaterico, adoperando vari materiali che raccolgo al momento, quando inizio a lavorare su un quadro comincio a pensare al materiale su cui devo lavorare. In questa mostra c’è anche la rappresentazione di una colomba della pace, l’ala spezzata, non amo dare titoli ai dipinti, ma quello lo chiamo ‘il quadro dall’ala spezzata’. L’ala spezzata della colomba della pace che noi umani stiamo sempre più allontanando da noi”.