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Abruzzo

La Notte dei Serpenti e il dialetti abruzzesi: si anima la discussione

L'intervento del presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri

“Francamente trovo veramente difficile capire la contrapposizione pregiudiziale, a tutti i costi, che si tenta di generare sul progetto de ‘La Notte dei Serpenti’ del Maestro Melozzi.

Basterebbe un aggettivo per qualificarlo: geniale. Quello che ha fatto Melozzi, rendere popolare la lingua e i canti tipicamente abruzzesi portandoli sui canali Rai, in prima serata, coinvolgendo artisti di fama internazionale che hanno cantato in dialetto abruzzese, è un’idea così semplice e scontata, eppure nessuno ci aveva mai pensato prima. Melozzi lo ha ideato, progettato, realizzato e ha regalato alla nostra regione una vetrina innegabilmente straordinaria senza se e senza ma”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri intervenendo nel dibattito innescato su La Notte dei Serpenti del maestro teramano Enrico Melozzi.

“Il Maestro Melozzi non ha mai rivendicato lo jus prime noctis sul dialetto abruzzese – ha sottolineato il Presidente Sospiri -, sono tanti gli artisti che prima di lui e contemporaneamente a lui hanno dato e danno un contributo al riconoscimento della dignità del nostro dialetto al pari di quelli delle altre regioni d’Italia. Impossibile disconoscere l’impegno in tal senso di ‘Nduccio, che ha operato in settori diversi, puntando più sul cabaret che sulla musica, ma soprattutto in anni diversi e probabilmente anche con risorse diverse. Molto apprezzata la musica di Setak, giovane artista originario di Penne che come Regione Abruzzo abbiamo anche insignito di un riconoscimento ufficiale. È un nome a livello nazionale il nostro Gabriele Cirilli, sulmonese di nascita, ma ormai patrimonio italiano. E come dimenticare il fenomeno dei Ken La Fen, quattro ragazzi anch’essi della zona Penne-Farindola-Montebello di Bertona, che sono divenuti un fenomeno virale dopo aver portato la loro musica dialettale ironica, dissacrante, divertentissima, a X Factor. E potremmo citarne altri milioni di esempi, compresi i gestori della pagina Facebook ‘L’Abruzzese nel mondo’, che ci hanno dato notorietà nel bel Paese.

Ma qui non si tratta di scegliere se sia meglio Melozzi di Setak o di ‘Nduccio, che non sono alternativi, ma complementari, sono tutti artisti validi nel proprio segmento di attività. Ed è qui – ha proseguito il Presidente Sospiri – che perde senso l’impegno pervicace di demolire un evento di portata nazionale e oltre come ‘La Notte dei Serpenti’, un’operazione straordinaria in cui abbiamo fortemente creduto, portata avanti da un abruzzese doc da sempre in prima linea per difendere la nostra cultura regionale, e i risultati ci hanno indiscutibilmente dato ragione, anche in termini di ricaduta economica sul territorio, se consideriamo che a Pescara nella Notte dei Serpenti non c’era un posto letto disponibile, bar, ristoranti, locali della riviera erano traboccanti di clienti, e Pescara ha vissuto un’esperienza culturale straordinaria.

Ovviamente possiamo fare sempre meglio, La Notte dei Serpenti ha vissuto solo la sua terza edizione, e il nostro obiettivo è fare in modo che una manifestazione di tale rilevanza diventi patrimonio non del governo Marsilio o di una parte politica, ma di tutta la regione affinchè sopravviva all’avvicendarsi della politica, affinchè chiunque in futuro raccolga la nostra eredità la consideri proprietà immateriale dell’Abruzzo intoccabile, al pari dei Premi Flaiano a Pescara, della Perdonanza Celestiniana a L’Aquila, della Giostra Cavalleresca a Sulmona, del Mastrogiurato a Lanciano, eventi che mai nessuno penserebbe di cancellare perché ‘inventati’ o lanciati dal centrodestra o dal centrosinistra. L’Abruzzo per crescere deve saper guardare fuori dai propri confini e deve saper attrarre, anche attraverso una manifestazione che sa rendere popolare, ovvero alla portata di tutti, ciò che è storico, e il Maestro Melozzi ha avuto quell’idea ardita, coraggiosa, fuori dagli schemi, che il Governo Marsilio ha avuto, a sua volta, il coraggio di sostenere”.

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