La Poliservice diventa totalmente pubblica: ecco come saranno ripartite le quote
Definito il percorso per la liquidazione del socio privato e i passaggi successivi

Nereto. Dopo la prima riunione dell’assemblea dei soci, a cui è seguita la convocazione straordinaria degli stessi, ieri pomeriggio, 23 ottobre, facendo registrare la totalità dei rappresentanti e delegati nella sede dell’unione di Comuni Val Vibrata, Poliservice si avvia ad essere 100 per 100 pubblica nel rispetto della normativa in materia.
Infatti, Abruzzo Servizi (socio privato della Spa) sarà liquidata e cederà le sue quote restando come partner operativo e fornitore di servizio fino a scadenza contratto. Le sue quote (pari al 26,8 per cento) verranno, secondo le indicazioni emerse a conclusione del vertice, ripartite per il 20 per cento in capo alla stessa Poliservice e per il 7 per cento all’Unione di Comuni (organismo intercomunale composto dai dodici enti locali della Val Vibrata).
L’Unione ha dato mandato al presidente del Cda di Poliservice, Gabriele Di Natale, di aggiornare ed adeguare, nel rispetto della norma che disciplina le società partecipate pubbliche, lo statuto della società per azioni. Successivamente, si procederà alla ridistribuzione delle quote ed alla liquidazione del socio privato Abruzzo Servizi. La trasformazione societaria diventa un fatto importante per il futuro della società vibratiana che le consentirà di affrontare le sfide che l’attendono nel prossimo futuro.
Gli altri passaggi che saranno affrontati e che non sono più rinviabili riguardano anche l’adeguamento statutario oltre al capitale 100 per cento pubblico, per l’appunto. “Siamo in una fase cruciale di profondo cambiamento della nostra Spa che dobbiamo cogliere al di là degli aspetti normativi che ci impongono condotte da seguire e che non sono più procrastinabili – commenta il presidente di Poliservice, Gabriele Di Natale. Devo dire che tanto i soci di parte pubblica quanto da parte del privato, la discussione si è svolta nella totale distensione e serenità e tutto questo non può che agevolare la transizione che stiamo affrontando”.



