
Vacri. Anche quest’anno, grazie al deciso impegno del sindaco dott. Piergiuseppe Mammarella, del presidente del Consiglio Comunale dott. Antonio Pelaccia, delegato alla Cultura, e al contributo determinante degli sponsor, l’Amministrazione Comunale di Vacri ha bandito il Concorso di Poesia Dialettale “Città di Vacri”, il più longevo d’Italia, giunto alla sua 55esima edizione per i concorrenti adulti e alla 20esima per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.
La premiazione si terrà sabato 13 Dicembre 2025 alle ore 17 nei locali del Centro Sociale in piazza Duca degli Abruzzi, Vacri.
Le poesie pervenute sono state giudicate da una giuria altamente qualificata composta da sei professori di Lettere e Filosofia coordinati da Antonio Pelaccia. Le vincitrici delle diverse sezioni e le segnalate tra le migliori, che verranno comunicate in sede di premiazione, saranno pubblicate, come avviene per ogni edizione, in un libro dedicato che ospita, oltre ai saluti del sindaco, anche cenni storici relativi alla manifestazione.
“Il concorso nacque da Rocco Paciocco e Antonio Cavallucci (ex sindaco di Vacri) con il pensiero di voler trasmettere un sentimento che non era dicibile nella vita quotidiana – spiega il sindaco di Vacri Piergiuseppe Mammarella – La poesia infatti esprime emozioni e sensazioni che facciamo fatica a esternare nel linguaggio quotidiano. Tanti poeti e ragazzi giovani scrivono dei componimenti nei quali parlano della vita vissuta che mai si sognerebbero di descrivere in un discorso con i genitori, un nonno o un amico. Attraverso la poesia si riesce a trasmettere i veri sentimenti che abbiamo dentro: con dei versi comunichiamo un messaggio senza la reticenza di dover sopprimere le emozioni che abbiamo in noi. Attraverso questo nostro evento negli anni abbiamo voluto far capire ai giovani che esprimere i bei sentimenti fa crescere la nostra comunità. Questo modo di vedere le cose si è allargato anche ai territori contigui al nostro per dare una certa familiarità a questo concorso”.
“Il Concorso Dialettale ‘Città di Vacri’ rappresenta un appuntamento molto importante per la nostra comunità in quanto fa parte del patrimonio socio-culturale del nostro paese – dichiara Antonio Pelaccia, coordinatore del concorso – Giovani e adulti si ritrovano a scrivere delle poesie: le opere dei ragazzi sono caratterizzate da testi freschi, allegri e vivaci che ci parlano delle loro aspettative future, quelli degli adulti sono delle pennellate di vita vissuta che ci portano a riflettere infondendo saggezza. Il concorso unisce le giovani generazioni con quelle più longeve: è quasi un patto generazionale che porta ad una forma di rispetto tra tutti e a un momento di crescita reciproca. I più anziani riprendono un po’ della freschezza di un tempo e i giovani ricevono degli insegnamenti dei quali fare tesoro per il loro cammino di vita”.
Sorto con l’idea di recuperare la lingua e la cultura dialettale locale, il concorso continua a vivere e a prosperare coinvolgendo sempre più le giovani generazioni.
L’importanza dell’iniziativa risiede nel valorizzare l’impareggiabile ricchezza che il nostro vernacolo possiede e trarre da questo preziosi spunti e insegnamenti morali.
È perciò necessario che questa tradizione continui e venga fatta conoscere sempre più agli abruzzesi affinché attingano la storia, la spontanea attitudine al bello, il carattere etico e religioso del nostro popolo, traendone gli spunti utili per riflettere, pur nella discordanza e molteplicità di interessi che formano il clima della vita di oggi.



