“Via l’ecomostro da Carapollo,”, ma senza proroga Pnrr il biodigestore non si farà
La giunta approva rimozione inceneritore, "c'è rischio inquinamento"

La giunta comunale ha approvato la rimozione dell’inceneritore in contrada Carapollo a Teramo. L’atto rappresenta il primo passo per la successiva realizzazione del biodigestore, che però punta alla proroga del Pnrr già in discussione altrimenti, entro giugno 2026, non si farà in tempo.
“Mettiamo un punto fermo – ha detto il sindaco Gianguido D’Alberto questa mattina in conferenza – Il rispetto dell’ambiente e la tutela della salute sono valori non negoziabili e chiunque deve porsi a loro difesa (riferimento evidente all’opera dell’associazione Ambiente e Sicurezza; ndg). Dopo 40 anni si andrà a rimuovere l’ecomostro, è un progetto validato e che ha copertura Pnrr, che ci consente di superare le criticità. Non c’è un altro tempo, non ci sarà un’altra possibilità e chi ha coraggio di negare questo a tutela della salute è folle”.
Il professor Luca Taglieri, incaricato degli studi sull’area, ha evidenziato che “abbiamo trovato diossina sulla parte più alta del terrazzamento, era scontato. Si dovrà fare un capping, avviare la distruzione dell’inceneritore, poi togliere il telo e intervenire sul materiale. Pensavamo comunque di trovare molte più scorie. Rischio inquinamento? C’è, con il fiume Tordino a 15 metri, è un rischio reale. Abbiamo rinvenuto scorie di combustione interrate e materiali di riporto contaminati, quindi c’è rischio di contaminazione delle acque sotterranee e superficiali”.
L’assessore Graziano Ciapanna ha spiegato come, entro fine anno, “speriamo si possa assegnare la gara che partirà a breve per individuare la ditta che si occuperà di rimuovere l’inceneritore. Ci vorranno sei mesi, poi per il biodigestore servirà anche un passaggio consiliare”.
Insomma, con la scadenza dell’ultimazione dei progetti Pnrr fissata attualmente a giugno 2026, il progetto non potrà essere completato. Filtra però fiducia sulla proroga di un anno dall’Europa. L’intera opera è finanziata con 30 milioni di fondi Pnrr.