
Prende il via oggi 18 settembre, a Tortoreto un lungo weekend di grande sport e spettacolo con le finali del Campionato Italiano a coppie di surfcasting.
Un appuntamento di altissimo livello, interamente svolto con la formula del catch & release, come da tradizione federale, nel pieno rispetto dell’ambiente e della fauna ittica.
Saranno 160 atleti, provenienti da ogni angolo della penisola, a sfidarsi sul litorale abruzzese per conquistare il prestigioso titolo di Campioni d’Italia 2025.
Tortoreto capitale della pesca sportiva
La FIPSAS – Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee – ha scelto ancora una volta Tortoreto come campo gara per una delle sue manifestazioni più importanti, confermando la sinergia vincente con l’amministrazione locale e con le realtà del territorio.
Una scelta che non è casuale: queste manifestazioni, oltre a rappresentare il vertice agonistico della disciplina, portano benefici concreti all’economia locale, valorizzando turismo, ricettività e servizi.
“Tortoreto si è dimostrata una località eccellente per questo tipo di eventi» – sottolineano i vertici federali – «Una spiaggia perfetta, una ricettività di prim’ordine e la grande ospitalità del popolo abruzzese sono gli ingredienti che ci hanno spinto a confermare, per il secondo anno consecutivo, questa splendida cornice”.
Particolarmente soddisfatto per la scelta degli organizzatori, Marino Di Domenico, presidente del consiglio comunale e delegato allo sport, che ha lavorato affinché l’evento fosse ospitato, nuovamente, a Tortoreto.
Quartier generale della manifestazione sarà ancora una volta l’Hotel Ambassador, che ospiterà tutte le fasi operative: dall’accoglienza degli atleti alle riunioni tecniche, dalle verifiche preliminari all’elaborazione delle classifiche, fino alla cena di gala conclusiva.
L’arte del surfcasting: tecnica, strategia e rispetto per il mare
Il surfcasting, disciplina principe della pesca dalla spiaggia, non è soltanto una tecnica sportiva, ma una vera e propria forma di dialogo con il mare. Il termine deriva dall’inglese “to cast in the surf”, ossia “lanciare tra le onde”: l’atleta, dalla battigia, affronta il moto ondoso con canne potenti e terminali sottili, calibrando ogni gesto con precisione.
Si tratta di una specialità che richiede grande preparazione tecnica e fisica:
• Lancio: tecniche raffinate permettono di portare l’esca anche oltre i 100 metri dalla riva, intercettando le prede nei canali di corrente o nelle buche create dal moto ondoso.
• Scelta dell’esca e della montatura: ogni dettaglio fa la differenza. Vermi, cefalopodi o esche locali vengono abbinati a montature leggere e invisibili, studiate per insidiare specie come orate, spigole e mormore.
• Lettura del mare: la capacità di interpretare spiaggia, correnti, vento e onda è il vero talento del surfcasting, che impone di adattarsi a un ambiente in continuo movimento.
• Resistenza e concentrazione: le gare durano ore, spesso fino a notte fonda, richiedendo agli atleti non solo tecnica ma anche tenuta fisica, pazienza e lucidità.
La bellezza del surfcasting sta proprio in questo equilibrio tra abilità tecnica, sensibilità sportiva e profondo rispetto per il mare. Non a caso la disciplina si pratica in regime di catch & release: ogni cattura viene misurata, registrata e immediatamente rilasciata, salvaguardando l’ecosistema marino e trasformando la competizione in una sfida esclusivamente sportiva.
Il campo gara di Tortoreto, con le sue spiagge ampie e la particolare conformazione del fondale, rappresenta un palcoscenico ideale per esaltare questa tecnica. Qui gli atleti metteranno alla prova non solo la potenza dei loro lanci, ma soprattutto la capacità di leggere il mare e trasformare un gesto tecnico in risultato agonistico.
Il litorale di Tortoreto si prepara dunque a vivere tre giorni intensi, con lo spettacolo del surfcasting che unirà passione sportiva, rispetto dell’ambiente e promozione del territorio, confermando ancora una volta l’Abruzzo come terra d’eccellenza per la pesca sportiva nazionale