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Morta al pronto soccorso di Sant’Omero per un’embolia: rimesso l’esito dell’autopsia

Colonnella. La morte è avvenuta per un’embolia polmonare, che rappresenta una tipica e fatale sequela delle formazioni trombotiche. E’ questo l’esito dell’autopsia effettuata sul corpo di Luana Di Lorenzo, 60 anni, di Colonnella: la donna morta all’ospedale di Sant’Omero lo scorso mese di luglio.

E’ quanto accertato dall’esame disposto dalla procura di Teramo (pm Greta Aolisi), ed effettuato dal medico legale Donatella Fedeli, con la presenza del consulente nominato dalla famiglia della vittima. la dottoressa Giorgia Merlini alla quale sugli aspetti medico legali è stato anche affiancato il dottor Fabio Benedetti. La famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Sigmar Frattarelli.

L’autopsia. Dall’esame autoptico è emerso che la donna è deceduta per una trombosi massiva dell’albero
polmonare con trombo fortemente adeso a livello dell’endocardio del ventricolo destro, essendosi inoltre
riscontrata la presenza di plurime formazioni trombotiche in correlazione con la sintomatologia ingravescente
all’arto inferiore sinistro lamentata per più giorni in occasione di ogni accesso al pronto soccorso. Il decesso è
sopraggiunto per embolia polmonare che costituisce una tipica e fatale sequela delle formazioni trombotiche.

“Nonostante i ripetuti accessi al pronto soccorso e nonostante la paziente continuasse a lamentare un
dolore lancinante alla gamba nessuno dei sanitari è stato in grado di diagnosticare le trombosi in corso per
la cui diagnosi sarebbe stato sufficiente eseguire semplici accertamenti strumentali, che apparivano doverosi
e obbligatori, senza invece limitarsi a diagnosticare sbrigativamente un semplice lombosciatalgia.

“Pur continuando ad usare in questa fase la massima prudenza”, rileva l’avvocato Sigmar Frattarelli, “tuttavia
all’esito dell’esame autoptico il quadro che si va delineando è già abbastanza eloquente; in occasione del
ripetuti accessi al pronto soccorso i sintomi lamentati dalla paziente erano correlati ad eventi trombotici in
corso che tuttavia non sono stati intercettati in quanto i sanitari si sono concentrati solo sugli aspetti clinici
ortopedici, diagnosticando una semplice lombosciatalgia, mentre invece sarebbe stato necessario eseguire
approfondimenti diagnostici che se eseguiti tempestivamente avrebbero consentito di salvare la vita della
paziente”.

La vicenda. La donna, all’inizio di luglio, a causa di forti dolori ad una gamba, aveva effettuato ripetuti accessi al pronto soccorso di Sant’Omero, ma anche Teramo e Giulianova e fino alla data del decesso. Ed era sempre stata dimessa, come poi si legge nell’esposto presentato dalla famiglia, sempre con una diagnosi di lombosciatalgia sinistra, con somministrazione di antidolorifici senza alcun approfondimento diagnostico.
La donna era tornata al pronto soccorso lo scorso 15 luglio, alle ore 22.39, lamentando un forte dolore alla gamba, ma era stata dimessa con la solita diagnosi. Qualche ora dopo, alle 2.16 del 16 luglio, era di nuovo tornata in pronto soccorso, ed era stata tenuta in osservazione per tutta la notte a base di antidolorifici.
La mattina i familiari sono stati chiamati dal Pronto Soccorso con la comunicazione che la paziente risultava
dimessa alle ore 07.30 con la solita diagnosi.
Tuttavia, nel corso della mattinata è stato loro comunicato he la signora era deceduta, senza fornire alcun
dettaglio circa le cause del decesso se non parlando genericamente di una presunta embolia.

 

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