Teramo
Festa di San Gabriele, successo per l’ecofesta a Montorio
Nata dalla sinergia tra l'associazione Rifiuti Zero Abruzzo e l'associazione San Gabriele

L’Ecofesta di San Gabriele, nata dalla sinergia tra l’associazione Rifiuti Zero Abruzzo e l’associazione San Gabriele, ha lanciato quest’anno un messaggio chiaro di sostenibilità e rispetto per l’ambiente. L’eliminazione della plastica usa e getta e la scelta del riutilizzo come parola d’ordine hanno trasformato la festa in un modello di comunità responsabile e innovativa.
Accanto alla musica, numerose iniziative hanno coinvolto cittadini e famiglie in un percorso di educazione ambientale. Una dimostrazione pratica di compostaggio domestico ha mostrato come trasformare i rifiuti organici in risorsa; la caccia al tesoro ecologica ha fatto giocare i bambini con prove e domande dedicate alla sostenibilità; la toccante lettura del racconto “La fontanina” di Patrizia Lombardi, tratto dalla collana I racconti del Ruzzo, ha ricordato a tutti l’importanza dell’acqua pubblica, tema al centro anche del punto informativo di Ruzzo Reti, dedicato all’uso consapevole dell’acqua di rubinetto.
La musica ha seguito lo stesso filo: quello del riuso creativo, capace di trasformare scarti in strumenti musicali. In una Piazza Diamante a Montorio gremita, la Gaudats Junk Band ha incendiato la serata conclusiva con il suo sound a impatto zero: chitarre lamierate e “sdraiate”, un tubofono di plastica, batterie ricavate da fustini di detersivo e perfino uno xilofono in PVC suonato con ciabatte hanno vibrato di vita nuova. Emozione pura quando il basso costruito con una tanica è stato fatto risuonare dal mitico Marco Bachi, storico bassista della Bandabardò, che ha infiammato il pubblico con la sua energia.
La genialità di Daniele “Gaudats” Guidotti, ideatore e anima del gruppo, si è fusa con il talento dei suoi compagni: le voci potenti di Pietro Matteoli e Freaky Bea, la chitarra vinaria e le voci di Luca Pucci, la chitarra sdraiata di Mauro “Maurino” Briganti, la chitarra lamierata di Paolo Sodini e i tamburi di Matteo Sodini. Insieme hanno dato vita a un concerto che ha trasformato rifiuti in arte, emozione e consapevolezza, regalando al pubblico un’esperienza unica.