
Martinsicuro. Il professor Franco Pedrotti, il più noto botanico a livello internazionale, già docente in varie università italiane, ha presentato un’osservazione relativamente alla realizzazione della ciclovia adriatica, nel tratto di Martinsicuro, dove proseguono i lavori di riqualificazione de lungomare.
Nell’osservazione, Pedrotti suggerisce alcune modifiche al progetto per armonizzarlo al contesto naturalistico
del percorso pedonale, allo scopo di non interferire con la vita del sottosuolo e le radici
degli alberi, degli arbusti, della siepe e del Biotopo.
Osservazione inviata al sindaco, Massimo Vagnoni e alla Sovrintendenza.
La nota. Il 18 novembre 1987, Anno Europeo dell’Ambiente, mi recai a Martinsicuro per osservare la residua flora dunale nel tratto di spiaggia tra li Fosso Giardino e il Camping Riva Nuova, nella veste di Presidente della Società Botanica Italiana. Consigliai al Sindaco Gianfilippo Vallese la tutela integrale della suddetta area.
Il Consiglio comunale, nella seduta del 13 aprile 1988, approvò l’adozione del Piano di Spiaggia con atto n.72, con la salvaguardia integrale dell’arenile, accogliendo la mia proposta con la seguente denominazione: “Zona 4 destinata esclusivamente ad interventi di riqualificazione ambientale e di ricostituzione dell’habitat naturale”.
Quel risultato fu importante per accedere, nel 1994, ad un fondo europeo “Envireg
– Tutela Biotopi Costieri degli Stati membri”. La Giunta comunale, presieduta dal Sindaco prof. Ignazio Caputi, approvò il progetto di tutela il 22 dicembre 1994, con atto n. 696.
Da quella data, il Biotopo costiero di Martinsicuro è conosciuto a livello europeo e visitato e studiato da molte Università europee ed extraeuropee, con vantaggi economici e culturali per la Comunità di Martinsicuro.
Oggi il Biotopo , oltre a conservare un archivio vivente di biodiversità vegetale e animale, è un presidio contro l’erosione costiera, tanto da aver tutelato tutta la spiaggia a sud, fino al Fosso Partenope, la più ampia dell’intero arenile dalla foce del Tronto alla foce del Vibrata. La conservazione delle piante dunali ha prodotto la “fiorita di Silene colorata” nel tratto interessato dal percorso pedonale, dal Fosso Rivadoro al Fosso Partenope, creando una prateria color rosa da aprile a maggio, per 1 km., che attrae molti studiosi, turisti e scolaresche. Il suddetto tratto è rialzato da un minimo di 20 cm. ad un massimo di 40 cm. Sommando lo scavo di 40/45 cm. A ulteriori 30/40 cm. di superficie, rispetto all’adiacente percorso ciclabile, si distruggono completamente il suolo e il sottosuolo
della “fiorita”, modificando il paesaggio, in palese contrasto con il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Nelle città dell’Europa del Nord, i percorsi pedonali pavimentati vengono deimpermealizzati con la composizione del prato naturale al posto del cemento, in quanto ritenuto benefico per la salute e morbido per il cammino. Inoltre il prato produce fresco e ossigeno, cattura Co2 e consente all’acqua piovana di penetrare nel sottosuolo e di nutrire le radici degli alberi.
Lo scavo previsto dal progetto, di 40/45 cm., è da evitare nel modo più assoluto perché interferisce negativamente sull’apparato radicale delle piante. Il taglio delle radici può provocare l’instabilità, la malattia e la caduta degli alberi sui pedoni.
Lo scavo per un corridoio stretto, di circa 1 mt e mezzo, non deve essere superiore a cm. 10 con uso di materiale naturale. Tale corridoio deve essere utile al passaggio di sedie a ruote e carrozzine per bambini. Il provvedimento suggerito consente di mantenere la caratteristica principale costituita dal cotico erboso e, anche, la facilitazione al
passaggio di mezzi per bambini e per persone fragili.
Ricordo che il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio tutela la fascia costiera di Martinsicuro per la profondità di mt. 300 dalla linea di battigia che il Comune non può distruggere né introdurvi modificazioni che recano pregiudizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione”.



