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Teramo

Con Claudio Chiappucci alla scoperta dell’Appennino teramano

Domenica al via la "Ciclovia dell'Appennino Teramano. I cammini della Transumanza"

Sarà inaugurata e presentata al pubblico domenica 16 novembre, al Teatro Comunale di Atri, la Ciclovia dell’Appennino Teramano. I cammini della Transumanza, un innovativo itinerario cicloturistico ad anello lungo 346 chilometri, pensato per valorizzare il territorio dell’Appennino Teramano attraverso un modello di turismo lento, sostenibile e integrato.

Il tracciato è composto da 10 tappe si snoda per oltre 346 chilometri attraverso gli antichi tratturi e sentieri della transumanza dell’Appennino Teramano, svelando suggestivi scorci di un territorio ricco di fascino e storia. Il progetto è stato presentato in conferenza stampa in Provincia dal presidente Camillo D’Angelo, insieme al dirigente Area Lavori Pubblici Francesco Ranieri.

«Un’iniziativa che va in direzione del turismo sostenibile che valorizza le nostre aree interne – spiega il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo – ed ha anche una grande valenza strategica in quanto la Ciclovia dell’Appennino Teramano sarà connessa con la Ciclovia Adriatica intercettando il turismo outdoor, a livello nazionale e internazionale, e importanti flussi di visitatori interessati a viaggi attivi, naturalistici e culturali».

 IL PROGRAMMA. L’appuntamento è domenica 16 novembre, alle ore 10.30, a Cellino Attanasio, dove partirà, con la partecipazione di numerose associazioni di ciclismo amatoriale, la pedalata insieme al campione di ciclismo Claudio Chiappucci, soprannominato “El Diablo”, uno dei protagonisti del ciclismo internazionale negli anni ’90, famoso per le sue lunghe fughe e le imprese epiche in montagna. L’arrivo della pedalata ad Atri è previsto alle ore 11:45 circa (evento aperto a tutti e gratuito, con prenotazione via e-mail a: gransassolaga@gmail.com). A seguire, presso il Teatro Comunale di Atri si terrà la cerimonia di inaugurazione della Ciclovia dell’Appennino Teramano.

346 KM DI TURISMO LENTO TRA BORGHI, NATURA E STORIA.  La Ciclovia si configura come un vero e proprio motore di rilancio e valorizzazione territoriale.  L’obiettivo è da un lato, favorire la fruizione del patrimonio naturalistico, culturale e storico dell’Appennino teramano; dall’altro, stimolare le economie locali legate all’ospitalità, alla ristorazione, alle produzioni tipiche e all’artigianato. Il tracciato permetterà di ripercorrere gli antichi cammini della transumanza, patrimonio immateriale dell’UNESCO, connettendo i borghi più affascinanti dell’entroterra, da Atri a Castelli, da Isola del Gran Sasso a Campli e Civitella del Tronto, fino a Teramo, in un viaggio esperienziale adatto a ciclisti, escursionisti e famiglie.

Maurizio Anselmi

DIECI TAPPE, UNA SOLA IDENTITÀ TERRITORIALE. Il percorso è stato suddiviso in 10 tappe, di lunghezza media compresa tra i 25 e i 45 km. Le strade selezionate – statali, provinciali e comunali – sono state scelte per la loro sicurezza, percorribilità e bellezza paesaggistica. Il tracciato valorizza anche i borghi meno noti, ma ricchi di storia, architettura e tradizione, creando una rete cicloturistica coerente e attrattiva. Il tracciato è stato già rilevato in formato GPX, con una progettazione attenta alla sostenibilità ambientale, alla sicurezza dei ciclisti e all’accessibilità per utenti di ogni livello. Particolare attenzione è stata dedicata al paesaggio, alla biodiversità e alla valorizzazione del patrimonio architettonico locale. La Ciclovia dell’Appennino Teramano sarà connessa con la Ciclovia Adriatica che attraversa l’intera costa adriatica.

UN’INFRASTRUTTURA COMPLETA, ACCESSIBILE E SICURA. Il progetto punta a rendere il territorio più accogliente e facile da esplorare, grazie all’installazione di oltre 360 nuovi segnali turistici che guideranno residenti e visitatori lungo il percorso. Ogni segnale è dotato di un QR code, grazie al quale è possibile accedere facilmente da smartphone a mappe digitali, informazioni utili e curiosità sui luoghi attraversati. La nuova segnaletica è stata realizzata in piena collaborazione con gli enti che gestiscono le strade del territorio: Anas, l’Amministrazione provinciale e Comuni coinvolti, per garantire standard di sicurezza, uniformità degli interventi e piena tutela del contesto paesaggistico. Una volta completato, il sistema segnaletico garantirà un’esperienza cicloturistica intuitiva, sicura e coinvolgente.

 

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