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Alanno, individuato il giovane autore della “truffa del finto carabiniere”

Episodio avvenuto lo scorso 8 marzo ai danni di un'anziana

È stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, nel Napoletano, il giovane individuato come autore della truffa ai danni di un’anziana di Alanno, avvenuta lo scorso 8 marzo.

Il raggiro, la classica “truffa del finto carabiniere”, era stato architettato col solito copione: un uomo, al telefono, si era qualificato come maresciallo dei Carabinieri, così da ingenerare fiducia nella vittima, e poco dopo aveva richiamato fingendosi un avvocato, sostenendo che il figlio della donna fosse rimasto coinvolto in un grave incidente stradale. Con tono convincente, l’uomo aveva prospettato la necessità di consegnare oro e denaro per “evitare l’arresto” del figlio. A casa della vittima si era quindi presentato un secondo complice, che aveva ritirato personalmente i preziosi e il denaro, fingendosi inviato dal sedicente legale.

Le indagini avviate dai Carabinieri della Compagnia di Penne, hanno consentito di ricostruire in modo puntuale la dinamica dei fatti. I militari hanno acquisito e analizzato le immagini delle telecamere di videosorveglianza di un condominio della zona, individuando il momento in cui il truffatore entrava nel palazzo. Da un fotogramma ravvicinato si è riusciti a ottenere una descrizione precisa del soggetto, poi riconosciuto dai militari come persona già nota per precedenti specifici.

Successivamente, la vittima ha confermato il riconoscimento del giovane tra varie fotografie mostratele dagli investigatori, consolidando il quadro indiziario a suo carico.

Il GIP del Tribunale di Pescara, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero, dott.ssa Giuliana Rana, ha quindi emesso l’ordinanza di obbligo di dimora nei confronti dell’indagato, convalidando le risultanze investigative emerse dalle attività d’indagine.

L’Arma dei Carabinieri rinnova l’invito a prestare la massima attenzione a questo tipo di truffe, purtroppo sempre più diffuse e spesso rivolte a persone anziane o sole. I truffatori agiscono con metodi collaudati: fingono di essere appartenenti alle Forze dell’Ordine, avvocati o dipendenti pubblici, e fanno leva sulle emozioni della vittima, evocando situazioni d’urgenza che spingono ad agire senza riflettere. L’invito è quello di verificare sempre l’identità dell’interlocutore chiamando direttamente il numero di emergenza 112 o un familiare di fiducia e di non farsi intimidire da chi sostiene che serva “agire in fretta” o “non avvisare nessuno”: si tratta di una tecnica per impedire di chiedere aiuto.

Inoltre è utilissimo segnalare immediatamente ogni episodio sospetto ai Carabinieri, anche qualora non si sia subita una truffa: ogni segnalazione può essere utile a prevenire altri casi.

La capillare attività di prevenzione e informazione portata avanti dai Carabinieri, tramite incontri sul territorio ed una costante opera di sensibilizzazione, continua proprio con questo obiettivo: proteggere le persone più vulnerabili e rafforzare il legame di fiducia tra cittadini e istituzioni.

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