“Spacciatori e vedette nelle case popolari di Rancitelli: un cliente ogni 3 minuti”

Pescara. Vedette tra i porticati e un cliente ogni 3 minuti: questa la situazione relativa allo spaccio di droga che si consuma a Rancitelli, come riferito dai consiglieri comunali Domenico Pettinari e Massimiliano Di Pillo.
I due, ancora una volta, si sono recati nel quartiere più tristemente noto di Pescara, raccogliendo le segnalazioni dei residenti delle case popolari al civico 229 di Via Tavo “che sono costretti a vivere in un inferno”.
“Lo stabile – spiegano – ha un porticato chiuso con una recinzione di ferro, all’interno del porticato stazionano le c.d. “vedette” che accolgono gli acquirenti che arrivano con la media di uno ogni tre minuti. Le vedette si recano nei piani superiori per poi scendere e consegnare qualcosa nelle mani degli avventori. Il palazzo appare quasi blindato, in quanto occupato da queste sentinelle che stazionano nel porticato, salendo e scendendo in continuazione. Entrare all’interno dello stabile rappresenta una impresa perché bisogna prima sorpassare una sorta di ‘frontiera’ presidiata dai ‘soldati’ della malavita che, con fare minaccioso, osservano tutto, per poi recarsi sulle scale dove il degrado si manifesta in tutta la sua gravità”.
Ma non finisce così: “Alcuni giorni fa un residente del palazzo ci ha segnalato la presenza di deiezioni umane sulle scale interne, davanti alla sua porta. In questo quadro drammatico, che se non fosse vero potremmo parlare di una scena di un film, troviamo i poveri residenti onesti costretti ogni giorno a vivere la propria quotidianità in ostaggio della criminalità. I criminali che esercitano le attività illecite nello stabile hanno anche fatto in modo che tutte le luci delle scale interne e del porticato esterno non funzionassero per garantirsi una ulteriore protezione nelle ore serali. In questo palazzo vivono anche famiglie perbene che si alzano la mattina per riportare un pezzo di pane a casa. Queste famiglie, frequentemente si sentono minacciate da coloro che usano lo stabile per i traffici illeciti, basta uno sguardo di troppo o una richiesta legittima per finire aggrediti e insultati. In queste condizioni non si può davvero vivere”.
“Basta stazionare per una mezz’ora davanti al palazzo per rendersi conto che qualcosa di anomalo si consuma all’interno dello stesso considerato il traffico di macchine che parcheggiano davanti al portone, gli avventori che entrano nel portico e che dopo 5 minuti al massimo escono”, incalzano i 2 della Lista Pettinari, “Abbiamo azzardato una stima sul traffico di droga che potrebbe consumarsi in questo edificio. Abbiamo contato 20 acquirenti l’ora per almeno 12 ore al giorno che fanno 240 acquirenti al giorno. Se moltiplichiamo il numero degli acquirenti per una somma media di 20 euro a dose otteniamo 4.800 euro al giorno di incasso illecito! Questi dati da noi stimati rendono chiaramente l’idea di quanto può fruttare un alloggio popolare occupato abusivamente per gestire i traffici illeciti”.
“Davanti a tutto ciò e a tutela della gente perbene costretta a vivere in un inferno quotidiano, imploriamo un intervento da parte delle istituzioni ognuna per le proprie competenze . Al Sindaco chiediamo di inviare subito sul posto gli agenti della Polizia Locale per relazionare sugli inquilini e sulla permanenza dei requisiti in capo agli stessi. Verso chi occupa abusivamente o ha perso comunque i requisiti per l’assegnazione di un alloggio popolare l’amministrazione comunale deve procedere con provvedimenti di decadenza senza ulteriore indugio ma per fare questo deve potenziare gli uffici delle politiche della casa che sono carenti di personale. L’Ater, dal canto suo, in quanto proprietario dell’immobile, deve attivarsi immediatamente per ripristinare la funzionalità dei servizi di illuminazione. Le Forze dell’Ordine, unitamente al servizio antidegrado della Polizia Locale, dovrebbero, a nostro avviso, presidiare costantemente questa zona ed attivare iniziative investigative tese allo smantellamento della evidente piazza di spaccio. Chiediamo al Prefetto Vicario di Pescara, di voler coordinare le iniziative necessarie, al fine di ripristinare la pace sociale in questo maledetto fazzoletto di terra che ormai da tempo chiamiamo il Ferruccio”, concludono Di Pillo e Pettinari.
L’assessore comunale all’Edilizia residenziale pubblica Alfredo Cremonese replica con la lista degli interventi effettuati in zona: “Scorrimento della graduatoria del 2019, nuova graduatoria del 2023, sfratti, eliminazione delle situazioni di maggiore degrado, riqualificazione degli spazi da mettere a disposizione dei cittadini. Sono tante le azioni che il Comune di Pescara sta portando avanti, in città e a Villa del fuoco in particolare, coinvolgendo vari settori dell’amministrazione, e i risultati sono tangibili: un po’ per volta stanno venendo meno alcune situazioni che connotavano negativamente la zona e stanno emergendo i frutti di un lavoro complesso che l’Amministrazione sta componendo passo dopo passo. Parlo, ad esempio, del lavoro per liberare gli alloggi occupati senza titolo, che va avanti sempre, regolarmente e parte dalla verifica dei requisiti e che richiede una lunga serie di passaggi, oltre a dover rispettare i tempi della giustizia”.
“Non solo liberiamo gli alloggi Erp ma li assegniamo a chi ha diritto”, insiste,”visto che quasi tutti coloro che erano nella graduatoria del 2019 hanno avuto un casa e la graduatoria del 2023 sta per essere pubblicata, manca poco. Questo vuol dire che nelle case popolari vive chi ha i requisiti. Cito con orgoglio l’abbattimento dei Palazzi Clerico, un obiettivo che questa Amministrazione è riuscita a cogliere con grande determinazione dopo aver già abbattuto il Ferro di cavallo. In via Tronto e via Trigno puntiamo alla ripresa dei lavori degli edifici da completare, ma abbiamo già affrontato positivamente le situazioni legate alle occupazioni abusive di quegli stabili. Ad indagare ci pensano già le forze dell’ordine, con ottimi risultati – e per questo le ringraziamo, e in sede di Comitato per l’ordine pubblico il sindaco Masci riporta puntualmente tutte le questioni di rilievo, e le tante operazioni che si susseguono ne sono la prova che tali situazioni vengono affrontate”.
Cremonese concludo ricordando “i dati che ho già fornito alcuni settimane fa, sulle 151 procedure avviate nel 2025 a Pescara (cifre aggiornate all’inizio del mese, che salgono costantemente): sono stati 44 i decreti di decadenza (per motivi “morali”), a cui si aggiungono i preavvisi di decadenza, che sono stati 20. Nell’anno in corso gli uffici hanno lavorato molto anche per arrivare ai cosiddetti sfratti, curandone l’istruttoria, e siamo arrivati a un totale di 34 casi portati avanti. A questi dati se ne aggiungono altri due, che riguardano le procedure – sempre relative al 2025 – che riguardano le situazioni di morosità: i preavvisi di decadenza sono stati 24 mentre i decreti di decadenza sono stati 29″.



