Pescara. “Scuse accettate. All’inizio ho avuto un po’ di timore, perché è la mia prima volta in Abruzzo e quello è stato il primo impatto. Mi sono chiesta come sarebbe andata la vacanza, se rischiava di essere una battaglia continua. Invece, per fortuna, è stato un episodio isolato. Mi sono sentita trattata con considerazione, disponibilità e affetto ovunque io sia andata con la mia cagnona”.
Lo dice all’ANSA Katia, la turista non vedente rimasta a piedi alla stazione di Pescara perché un tassista si è rifiutato di far salire sul suo mezzo il cane guida della donna e del suo compagno ipovedente.
Con la sua amata Dinka accanto – una Hovawart di cinque anni e mezzo che Katia ha addestrato autonomamente durante il lockdown – la donna spiega che è “da un bel po’ di tempo che non mi succedeva un rifiuto così” e “mi sono sentita spiazzata: uno arriva in vacanza, vuole essere rilassato e tranquillo e un episodio del genere ti spiazza”.
A proposito dell’incontro odierno con i sindaci di Pescara e Montesilvano – che hanno presentato le loro scuse per l’accaduto -, Katia si dice “dispiaciuta” perché “ho capito che negli ultimi anni si sono impegnati e hanno fatto un grande lavoro nella direzione dell’inclusione, della non discriminazione, dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Ho sentito anche loro un po’ smarriti – aggiunge -. Immagino che per un una squadra che si è impegnata così per tanto tempo sia anche scoraggiante trovarsi in una situazione in cui un singolo individuo mette a repentaglio tutti gli sforzi fatti”.
Anche l’associazione Carrozzine Determinate Abruzzo ha solidarizzato con Katia: “Siamo andati a trovare i ragazzi non vedenti li abbiamo abbracciati per esternare tutta la nostra empatia e solidarietà e abbiamo regalato loro la maglia della nostra Associazione”, riferisce il presidente Claudio Ferrante, “La nostra Associazione esterna la massima solidarietà alla signora. Quello che è accaduto non è soltanto una questione spiacevole, ma è una vera e propria discriminazione. Ricordiamo che esiste una legge da 51 anni, modificata e integrata dalla Legge 60 del 2006. Tali leggi tutelano il diritto delle persone con disabilità visive di viaggiare con il proprio cane guida su tutti i mezzi di trasporto pubblico, inclusi i taxi”.
“Questo episodio è sconcertante perché ci fa capire come l’inclusione sia ancora davvero molto lontana dalla realtà. Spero e credo che questa turista venga invitata a Palazzo di Città dal sindaco perché lo stesso sindaco deve chiedere scusa alla signora per questo gravissimo episodio e perché questo non debba accadere mai più a nessun altro”, prosegue Ferrante, “L’Associazione chiede che il responsabile venga punito con sanzioni e sospensione momentanea della licenza perché questo comportamento è davvero inaccettabile. Così come sarebbe importante che l’intera categoria fosse obbligata a partecipare ad un incontro formativo di sensibilizzazione organizzato proprio dal comune di Pescara. Al tassista, che non conosciamo, vogliamo dire che ha perso una grande occasione: quella di capire che la diversità è una grande ricchezza culturale e che al di là della norma che lo obbligava a far salire anche il cane guida, ne avrebbe tratto una vera e propria lezione di vita che non ha saputo cogliere. Oltre a chiedere scusa il tassista farebbe bene a fare un percorso di un’intera giornata proprio con una persona non vedente. Un’esperienza empatica che gli farebbe capire quale grave errore abbia commesso”.