
Pescara. Questa mattina la commissione Controllo e Garanzia del Comune di Pescara si è riunita in sopralluogo presso il locale di proprietà comunale di Via San Marco 12, nel quartiere San Donato, per verificare lo stato di un immobile di oltre 420 metri quadrati, da anni nelle disponibilità del Comune ma mai completato e mai utilizzato.
“Si tratta di uno spazio pubblico che da tre anni resta inutilizzato e che, inspiegabilmente, l’amministrazione Masci ha deciso di inserire nel piano delle alienazioni già da due anni, con una richiesta economica di appena 274 mila euro – dichiara il presidente della Commissione e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Paolo Sola. Una scelta miope, che priva la città di un bene prezioso e che, come coalizione di centrosinistra, abbiamo fortemente contestato sin dall’inizio, chiedendo che fosse invece tolto dalle alienazioni e restituito alla città con una finalità pubblica”.
Durante la visita, i consiglieri hanno potuto constatare che i lavori di completamento del locale potrebbero essere conclusi con interventi limitati, rendendo così rapidamente disponibile una struttura di grandi dimensioni in una zona della città che ne è del tutto priva.
“San Donato è un quartiere che da anni chiede spazi di aggregazione, un centro anziani, un luogo di incontro e socialità – prosegue Sola. Destinare questo immobile a tali finalità significherebbe valorizzare un bene già nostro, senza dover acquistare o costruire nulla di nuovo, e rispondere alle tante richieste che ci arrivano da cittadini e associazioni”.
Questa stessa proposta, avanzata da Movimento 5 Stelle, PD, AVS-Radici in Comune e liste civiche per Carlo Costantini Sindaco, era già stata approvata all’interno di una mozione collegata al bilancio di previsione 2025, ma mai attuata dalla Giunta.
“Chiediamo a gran voce che l’amministrazione si pronunci e investa in questa soluzione, rinunciando definitivamente alla vendita e restituendo al quartiere un bene che può diventare un punto di riferimento per tutta la comunità – conclude Paolo Sola. È il momento di scegliere la via della responsabilità e della visione: un bene pubblico non si svende ma si valorizza, soprattutto se è in grado di generare un valore ancor più importante come quello sociale”.



