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Abruzzo

I danni prodotti dall’orso fuori dai parchi: la lettera

Abruzzo. Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che un cittadino ha inviato alla Regione, all’assessore all’agricoltura e agli enti che gestiscono i parchi nazionali.

 

Alcune settimane fa ho ricevuto nel mio frutteto in località Le Canelle di Pettorano sul Gizio, la visita, rinnovata, dell’orsa Barbara con cucciolo al seguito. A differenza degli altri anni questa volta ha provocato notevoli danni all’impianto del frutteto con la distruzione di numerosi rami che in qualche caso comprometteranno la sopravvivenza degli alberi stessi. Ma, pazienza, non sono un agricoltore di professione e l’orso “fa l’orso” e non conosce la proprietà privata. Non è entrato fortunatamente nel vigneto perché protetto da una recinzione elettrificata mentre Il frutteto aveva solo una rete anti cervo di 2 m.

    Ho informato immediatamente il personale della Riserva che ha effettuato i rilievi del caso. Sono stato informato che per eventuali risarcimenti danni avrei dovuto contattare il PNALM ente competente anche per il comune di Pettorano sul Gizio.
Ho cercato sul sito dell’Ente PNALM il Rapporto Orso marsicano 2024, pubblicazione scientifico-divulgativa dedicata alle attività di conservazione della specie simbolo dell’area protetta ed ho letto testualmente, nelle pagine 84 e 85, curate dalla Regione, “in virtù dei buoni risultati raggiunti dal 2020 in poi, è stata rinnovata anche per il 2024 la convenzione già in essere con l’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per l’accertamento e il risarcimento dei danni causati da orsi alle colture ed al patrimonio zootecnico, nei territori di competenza regionale ricadenti in 19 Comuni limitrofi al PNALM, con un impegno di spesa di 15 000,00 € L’accordo ha permesso di intervenire con tempestività e di poter indennizzare i danni provocati dall’orso in tempi adeguati nei comuni esterni alle aree parco maggiormente interessati dalla presenza del plantigrado”.

Nel dubbio relativo alla competenza del PNALM per il territorio di Pettorano sul Gizio dalla seguente cartina, sempre riportata nel Rapporto di cui sopra, ho avuto conferma rispetto alla competenza del PNALM.

Dopo diverse telefonate all’ Ente PNALM per contattare il funzionario Carmelo Gentile (che era in ferie) sono stato informato dallo stesso che dall’anno scorso Pettorano non è più inserito nel loro elenco e che avrei dovuto rivolgermi probabilmente al Parco Maiella. Contatto telefonico con il funzionario di questo Ente, Marco Di Santo, che prende nota e mi assicura che mi avrebbe fatto sapere per il sopralluogo, dopo alcune verifiche interne all’ Ente. Passano una ventina di giorni ancora e visto che nessuno mi ha contattato cerco, ritelefono all’ Ente e vengo richiamato dal dott. Antonucci, responsabile Conservazione Fauna del Parco, il quale mi informa che il Parco Maiella non opera interventi esterni al perimetro del Parco (avevo fatto presente che il territorio di Pettorano rientra però per una parte nel perimetro del Parco) , nei giorni seguenti però vengo a conoscenza che lo stesso Ente è intervenuto ripetutamente per sopralluoghi e risarcimento di danni a Palena in località del tutto esterne al territorio del Parco Majella.

    Egregio Assessore a parte lo stupore per il fatto che a distanza di ben 9 anni dalla approvazione della Legge regionale 15/ 2016 ancora non è chiaro a nessuno (Enti in primis) chi fa cosa, qui si pone un problema serio e grave non relativo ai danni che io ho subito, ma alle politiche di gestione degli orsi confidenti fuori dalle aree protette.

  Come molti dei destinatari della presente ricorderanno, all’interno del dibattito della Festa del Letargo, organizzata a Pettorano con la partecipazione dello scrivente, come presidente della Associazione Dalla Parte dell’Orso che la promosse, per far fronte al clamore della presenza di alcuni orsi in paese e nelle frazioni nel 2014 che portò  uccisione di uno di questi, tutti insieme(associazioni, PNALM, Riserva Genzana, Comuni) evidenziarono il problema di chi prendesse in carico la tutela dell’orso, la prevenzione ed il risarcimento danni fuori dalle aree protette.
Questo sforzo comune portò al varo della legge 15/2016 regionale, su iniziativa del Consigliere Berardinetti.

    Scoprire che dopo dieci anni bisogna ancora chiamare in causa la Regione mentre i funzionari della stessa nel Rapporto citato scrivono altro o che per fare l’accertamento danni l’Ente PNALM rimanda al Parco Maiella che non ne sa nulla e, immagino, che la Riserva abbia problemi di personale tali da non potersi occupare del problema, dà il segno di una sconfitta.
Chiedemmo quel provvedimento perché ritenevamo necessario dare un segnale che i cittadini non erano lasciati soli a fronteggiare la presenza dell’orso. Che la convivenza era possibile perché le istituzioni erano al loro fianco.
    Ora siamo allo statu quo ante. Siamo punto e a capo.
Eravamo convinti all’ora e oggi più di allora che l’orso lo difendiamo se aiutiamo le persone a difendersi dai danni da orso, facendo prevenzione ma anche risarcendo danni, ove del caso. Diversamente crescerà l’avversione strisciante nei confronti del plantigrado.
La presenza dell’orsa Barbara con cucciolo/i al seguito significa che nei prossimi anni l’imprinting ricevuto moltiplicherà le visite ed il numero di orsi. E noi ci permettiamo di non esercitare funzioni di tutela dell’orso, non occupandoci dei danni per mera inefficienza, burocrazia o convenienza a seconda di dove questi accadano? Ma non è l’animale più iconico della Regione, quello di cui tutte le aree protette si vantano di prendersene cura? Perché il PNALM fa la convenzione includendo comuni fuori dal suo perimetro e le altre aree no?

Cordiali saluti

Mimì D’Aurora

P.S. l’altra notte ulteriore visita e albero di cachi fatto a pezzi (pazienza!)

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