
Abruzzo. La proposta che la Commissione europea ha presentato il 16 luglio sulla nuova PAC (Politica Agricola Comune) ha come obiettivo di accorpare Pac, sviluppo rurale, fondi di coesione, pesca e ambiente in un fondo unico per la prosperità, la sicurezza economica e territoriale.
“I contenuti della proposta sono profondamente preoccupanti, – dichiara il Capogruppo di Azione in Consiglio regionale, Enio Pavone – viene eliminato il secondo pilastro della Pac, dedicato allo sviluppo rurale (Feasr), che ha rappresentato in questi anni lo strumento cardine per sostenere le aree interne, la multifunzionalità, i giovani agricoltori, le filiere corte, le imprese innovative e i progetti legati all’agroambiente e al clima. Tutti i fondi — Pac, Coesione, Pesca, Ambiente — verrebbero convogliati in un’unica busta nazionale, gestita tramite un piano strategico unificato”.
“L’ipotesi di creare un’unica busta nazionale, alimentata dalla fusione tra fondi PAC e fondi strutturali, non solo complica la programmazione e rende opaca la destinazione delle risorse, ma apre la porta a tagli mascherati e a una concentrazione del potere gestionale nelle mani degli Stati membri. Nel nuovo sistema, infatti: non è prevista una ripartizione chiara tra agricoltura, ambiente, coesione e pesca” – continua Pavone.
“La prospettiva di un ridimensionamento della PAC preoccupa: rischia di indebolire un settore che rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia, l’ambiente e la coesione sociale dei nostri territori. Un’eventuale approvazione di questa proposta avrebbe ripercussioni gravissime sui bilanci agricoli regionali, sulla tenuta delle politiche rurali e sul reddito degli agricoltori. Le Regioni verrebbero completamente marginalizzate: il nuovo modello assegna la programmazione e la gestione quasi esclusivamente agli Stati centrali, cancellando il principio di sussidiarietà e annullando il ruolo fondamentale che le Regioni hanno sempre avuto nella gestione della PAC e dei fondi strutturali. L’agricoltura non è solo produzione: è presidio del paesaggio, tutela ambientale, contrasto allo spopolamento, sviluppo sostenibile. Per mettere al centro l’agricoltura dobbiamo aumentare i prezzi dei prodotti agricoli, tali da permettere un reddito congruo agli agricoltori.”
“Sosteniamo con convinzione – conclude Enio Pavone, – l’appello delle associazioni di categoria degli agricoltori e degli allevatori: una PAC autonoma con risorse adeguate.”