ACCEDI AL CANALE WHATSAPP E RICEVI LE TOP NEWS DEL GIORNO:

ACCEDI AL CANALE
Abruzzo

Criticità segnalate dalle famiglie abruzzesi con autismo: richiesta audizione in commissione

In data 23 maggio 2025 le associazioni Autismo Abruzzo APS e Angsa Abruzzo APS hanno chiesto alla Commissione Regionale Sanità e Sociale di prendere in esame criticità rilevanti per l’autismo.

Rete emergenza e urgenza: non esiste ad oggi alcuna struttura in Abruzzo e nel centro Italia in grado di accogliere temporaneamente un minore o un adulto autistico che perde improvvisamente l’assistenza dei genitori. Esistono inoltre alcune decine di famiglie costituite da un unico genitore il quale è sottoposto ad un carico assistenziale insostenibile nel tempo. Il minimo infortunio o la necessità di cure mediche di quest’ultimo mette a rischio l’equilibrio familiare e l’assistenza continua necessaria (24h/24h). E’ appena il caso di ricordare che recentemente, a Teramo, uno di questi genitori ha avuto bisogno di un ricovero ospedaliero ed è stato costretto a portare con sè il figlio minore che soffre di una severa forma di autismo che lo rende totalmente non autosufficiente.

Salute orale per persone non collaboranti: per un paziente non collaborante che necessita di cure dentarie oggi la Regione offre solo una lunga lista di attesa, a volte anche di 6 mesi, per la cura della carie. Per questi pazienti è necessaria la sedazione chirurgica e le sedute disponibili negli ospedali sono decisamente insufficienti. Il San Salvatore dell’Aquila e il Renzetti di Lanciano ad oggi sono le uniche strutture ad assicurare l’accesso a pazienti non collaboranti che necessitano di sedazione e sala chirurgica.

Abbattimento liste di attesa per l’autismo; pur essendo l’Abruzzo la regione ad assicurare a circa il 70% dei bambini l’accesso a cure di buona qualità restano fuori tutti coloro che finiscono nella “lista di attesa”. Per effetto della Legge 134/2015 e per i nuovi LEA (dpcm 12 gennaio 2017) l’erogazione delle prestazioni è invece un obbligo per la Regione Abruzzo. Le numerose ordinanze e alcune sentenze dei Tribunali abruzzesi hanno, fin dal 2017, chiarito ogni diritto e ogni responsabilità. Chiediamo pertanto che l’accesso alle cure sia assicurato a tutti coloro che hanno una diagnosi di autismo muniti di un verbale UVM con l’indicazione delle prestazioni riabilitative previste dalla DGR 360/2019. Le risorse stanziate per tali prestazioni non possono essere stimate sulla base della spesa sostenuta negli anni precedenti ma diversamente sulla base delle prescrizioni formali delle commissioni UVM.

Integrazione socio sanitaria; questo processo attende da anni l’attuazione ed è determinante per costruire percorsi quotidiani e di vita in autonomia per ragazzi e adulti con autismo. Il percorso riabilitativo assicurato dalla sanità territoriale, direttamente e con la collaborazione delle aziende accreditate, rischia di essere disperso senza un “proseguimento” strutturato. Centri diurni socio sanitari, esperienze di vita in autonomia, avvio al lavoro sono tutti elementi che la nostra Regione può attuare valorizzando la capillare rete di realtà del terzo settore e l’esperienza degli enti locali.

Residenzialità diffusa sanitaria e socio sanitaria; oggi i posti letto residenziali esistenti sono solo di tipo sanitario e sono comunque saturi. La loro definizione è legata a normative nazionali e regionali che non rispettano purtroppo l’aumento delle diagnosi, anche per il timore di generare ulteriori costi. Questa “cecità” amministrativa però porta ad una costante crescita della mobilità passiva, alimentata sistematicamente dagli adulti che, una volta venuta meno la forza dei familiari, vengono collocati dopo lunghe attese in strutture sanitarie presso altre regioni. Occorre ampliare con estrema urgenza le strutture residenziali e aumentare i posti letto e allo stesso tempo generare modelli di vita “socio sanitaria” con costi contenuti e con una inclusione quotidiana con il territorio e con le realtà associative.

Accesso alle cure ospedaliere e prevenzione. ad oggi non esiste un protocollo che preveda attenzioni e modalità particolari per il paziente “non collaborante”. Molto spesso tutto viene risolto dalla dedizione del personale sanitario e dalla loro capacità di affrontare situazioni complesse ma la redazione di un modello di riferimento permetterebbe alle famiglie e a tutti gli operatori sanitari di affrontare meglio l’arrivo di un paziente non collaborante e di evitare situazioni complesse sia per il paziente sia per i sanitari stessi. Inoltre per tutti loro è necessario un percorso di “prevenzione globale” che attraverso visite pianificate (a casa, nel distretto, dal medico di famiglia, ecc.) un adattamento al processo di prevenzione e di intervenire con anticipo evitando quindi il ricorso alla rete ospedaliera.

I punti sopra riportati sono stati esposti alla alla Commissione Vigilanza presieduta da Sandro Mariani nella seduta del 3 aprile 2025 e dai lavori della stessa Commissione è emersa la necessità di approfondire in Commissione V.

Autismo Abruzzo è iscritta fin dalla sua istituzione al Registro dei Portatori di interesse particolare in seno al Consiglio Regionale e per tale ragione intende sottoporre alla Commissione V le criticità che da tempo vengono segnalate dalle famiglie. Criticità che sono state puntualmente segnalate da anni anche all’Assessore alla Sanità, al Direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale e anche direttamente al Presidente Marco Marsilio che diede incarico di seguire con attenzione le segnalazioni al Consigliere Massimo Verrecchia e all’allora portavoce Dott. Pier Giorgio Casalena.

Mentre noi attendiamo con fiducia il segnale di interesse delle istituzioni regionali la Giunta Regionale ha stabilito con la Delibera n. 409/2025 le risorse per l’anno 2026, pari a quelle già assegnate per l’anno 2025, senza una visione dedicata a chi è in lista di attesa, a chi è diventato ragazzo o adulto.

Ancora per tutto il 2025 e il 2026 chi è in lista di attesa o riceve una nuova diagnosi è destinato a restare fuori dal percorso riabilitativo. Perfino la rivendicazione del diritto alle cure, attraverso iniziative legali (ricorsi), è stata “regolamentata” prevedendo solo per le ASL di Chieti e Pescara l’accesso a risorse aggiuntive e comunque con un massimale.

Una Regione che guarda allo sviluppo, al turismo e all’innovazione non può permettersi di dimenticare i più fragili. Garantire continuità, equità e futuro ai cittadini autistici non è un favore, è un dovere costituzionale.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio

Adblock rilevato

Hai Attivato un blocco delle nostre Adv. Cityrumors è un Giornale Gratuito. Se vuoi continuare a leggerlo e supportarlo, per favore non bloccare le nostre pubblicità. Grazie.