Discarica sequestrata a Montesilvano: “Ritardi nella bonifica pericolosi per ambiente e salute”

Montesilvano. Dopo il sequestro da parte della Guardia Costiera della ex discarica di Villa Carmine a Montesilvano, si alza la polemica sulla mancata bonifica.
“Da anni segnaliamo lo stato di abbandono e le condizioni non sicure della discarica a forte potenzialità inquinante, essendo molto vicina a una zona ad alta residenzialità e nei pressi della sponda sud del fiume Saline. La lentezza della destra è pericolosissima, in particolare nei ritardi della bonifica: su questo tema in ballo c’è la salute dei cittadini”: ad affermarlo sono Emanuele Mancinelli, segretario del circolo di Montesilvano di Sinistra Italiana-AVS, e Roberto Ettorre, segretario provinciale di Sinistra Italiana-AVS, intervenendo anche sull’indagine che ha portato a 6 indagati, tra tutti il vicepresidente della giunta regionale, Emanuele Imprudente della Lega e il consigliere regionale Nicola Campitelli di Fratelli d’Italia insieme al commissario Arap Mario Battaglia, per le ipotesi di reato di omissione di bonifica e di inquinamento ambientale.
“Fin dal 2019 la sinistra di Montesilvano, su mio intervento, segnalò lo stato di abbandono e le condizioni non sicure del sito che è molto vicino a una zona ad alta residenzialità e nei pressi della sponda sud del fiume Saline, facendo intervenire su nostra istanza esponenti nazionali come Luigi De Magistris, allora Sindaco di Napoli che affrontò l’emergenza rifiuti napoletana e che all’epoca era sostenuto anche da Sinistra Italiana – ricorda Mancinelli, “Giorgia Meloni visitò il sito con l’allora candidato Marsilio. Bene, dopo 6 anni e mezzo di governo regionale e 3 anni e 1 mese di governo nazionale la destra italiana chiude il siparietto con un’indagine della magistratura e con un nulla di fatto: ora promettono interventi rapidi, annunciano che erano pronti a risolvere tutto. Ora. Quando i buoi sono usciti dalle stalle. Come Sinistra Italiana-AVS di Montesilvano speriamo che presto i cittadini valutino le azioni concrete delle destre alla quale hanno dato fiducia in questi anni, piuttosto che andar ancora dietro alla bassa propaganda”.
“L’impatto dell’inquinamento sull’ambiente ha ricadute pericolosissime che coinvolgono anche la salute della popolazione – avverte Ettorre, segretario provinciale di Sinistra Italiana -, del resto già nel report sull’Analisi dell’incidenza di tumori nei comuni della Regione Abruzzo, fino al 2013 il Comune di Montesilvano era tra quelli nei quali si è osservato uno Standardized Incidence Rate (SIR) significativamente superiore allo standard/media regionale, come anche il litorale dell’area metropolitana pescarese, nella zona adiacente il tratto terminale del fiume Saline, SIN di inquinamento ambientale. Questi ritardi, nella bonifica del sito, aumentano il potenziale degli effetti dell’inquinamento”.
A criticare la “politica dell’attendismo del rinvio, del governo Marsilio” è anche il consigliere regionale Pd Antonio Di Marco, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, sottolineando “la presenza di una discarica peraltro chiusa dal 1994”, che si scaglia contro “la filosofia della convocazione a un capezzale di squadre di superesperti, o presunti tali, per trascorrere cinque anni a decidere cosa fare, pur disponendo delle risorse necessarie non per pensare, ma per agire, come i fondi Masterplan ereditati dal Governo D’Alfonso. L’inchiesta è la clamorosa contestazione della pigrizia delle carte”.
“Il Presidente Marsilio”, insiste, “dal 2019 a oggi non ha sbloccato i lavori per la bonifica della discarica, in caso contrario oggi non ci sarebbe un’inchiesta, e ora farebbe bene a tirarsi le orecchie piuttosto che lanciarsi in inutili arringhe difensive e recriminare su un’indagine che sarebbe arrivata alla vigilia di una gara che ‘sarebbe sostanzialmente pronta per la pubblicazione’, quindi una gara che a conti fatti comunque ancora non c’è – sottolinea Di Marco – . Eppure il suo impegno nel merito risale addirittura al 2018, campagna elettorale regionale, validato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, una promessa che gli fece guadagnare punti e fiducia. Dopo sette anni l’indagine giudiziaria e, ironica combinazione, la Guardia Costiera-Direzione Marittima, hanno certificato che quella del Presidente Marsilio era una promessa da marinaio. Eppure quando l’attuale governo di centrodestra si è insediato in Regione ha trovato già le carte pronte: c’erano diverse proposte di intervento lasciate dal governo precedente e dal Commissario dell’epoca, che aveva lasciato l’incarico nel 2016, con la responsabilità trasferita prima a un custode- funzionario del Comune di Montesilvano e poi riassorbita dalla Regione Abruzzo e affidata all’Arap”.



