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Bandi per i comuni. Procedure che fanno discutere: “riforma per favorire trasparenza imparzialità”

Ali Abruzzo propone di rivedere i criteri previsti dalla Regione

Abruzzo. “I due recenti bandi della Regione Abruzzo che hanno assegnato risorse ai piccoli e medi Comuni hanno mostrato lacune, vulnerabilità e imperfezioni a danno della trasparenza e dell’imparzialità delle procedure.

 

ALI Abruzzo le ha già rilevate e sottolineate pubblicamente, e ora a valle di una riunione assembleare propone una riforma complessiva del meccanismo di assegnazione dei fondi ai Comuni”: lo dichiara Alessandro Paglia, direttore di ALI Abruzzo, in riferimento a due recenti bandi regionali pubblici, quello relativo alla legge 30 dicembre 2018 e l’altro per interventi di rigenerazione urbana.

Angelo Radica, presidente di ALI Abruzzo, sottolinea che “i miglioramenti sono necessari, visto che si parla di risorse spesso vitali per territori i cui amministratori si fanno in quattro per fare quadrare i bilanci assicurando la qualità della vita, e allo stesso tempo e in molti casi lottano contro lo spopolamento. Il minimo che si può assicurare loro è fugare ogni dubbio sulla correttezza delle procedure”.

Il presidente Radica e il direttore Paglia ricapitolano le proposte di ALI Abruzzo: “Serve introdurre meccanismi di notifica delle graduatorie provvisorie, in modo tale che ci sia eventualmente il tempo di contestare l’attribuzione dei punteggi. Occorre eliminare ‘sacche’ di eccessiva discrezionalità nei giudizi, come nel caso del bando sulla rigenerazione urbana dove un quarto del punteggio complessivo è stato assegnato senza ancoraggio a criteri pertinenti, non discriminatori, trasparenti e proporzionati, le caratteristiche imprescindibili dettate dalla giurisprudenza. Da una simulazione fatta sui 109 progetti finanziati con il bando sulla rigenerazione urbana abbiamo verificato che i criteri discrezionali hanno pesato per oltre il 40 per cento nella scelta dei progetti da ammettere a finanziamento.

E’ necessario poi mettere da parte la concessione delle risorse per ordine cronologico, perché rischia di alimentare dubbi relativi alla trasparenza, di determinare una ripartizione del tutto casuale, senza valutazione di merito, oltre che di sfavorire i Comuni, magari delle aree interne, con le connessioni Internet meno performanti. Chiediamo infine di introdurre dei correttivi per le prossime banditure che introducano un meccanismo di rotazione nell’assegnazione dei fondi, oppure che escludano dalla richiesta i Comuni che hanno beneficiato di finanziamenti nello stesso ambito in un tempo recente. Si riscontrano infatti casi di Comuni che hanno avuto accessi multipli a diverse linee di finanziamento mentre altri sono rimasti esclusi per aver cliccato una frazione di secondo in ritardo”.

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