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Teramo

Adeguamento statuto e somme versate agli amministratori: la Corte dei Conti “richiama” la Poliservice

La magistratura contabile invita la società a definire alcune situazioni

Nereto. Mancato aggiornamento dello statuto comunale, in ordine alla Legge Madia del 2016, alla quota del socio privato e necessità di procedere al recupero delle somme versate in eccedenza ai componenti del consiglio di amministrazione per le annualità 2023 e 2024.

A fissarlo, con una delibera dell’organo di controllo, è la sezione abruzzese della Corte del Conti che ha analizzato la situazione della Poliservice, la società per azioni a partecipazione pubblica della Val Vibrata.
La magistratura contabile, con un documento trasmesso nei giorni scorsi alla governance della società e ai sindaci dei comuni soci ha evidenziato essenzialmente due aspetti che devono essere definiti o comunque sanati.
L’assetto societario. La Corte dei conti rileva che alla data del 5 settembre 2025 la struttura societaria risulta identica a quella del dicembre del 2024.

In quella occasione, la magistratura contabile aveva già invitato la Poliservice all’aggiornamento dello statuto sociale alla normativa vigente, all’adeguamento della partecipazione del socio privato per una quota non inferiore al 30% e all’individuazione della durata dell’affidamento del servizio.

Superamento del limite del compensi. La Corte dei Conti rileva che da parte della società si è verificato un superamento del limite dei compensi lordi (per le annualità 2023 e 2024) per l’intero consiglio di amministrazione, presidente e componenti del Cda.

La Poliservice ha riferito che il costo complessivo sostenuto per gli amministratori nel 2013 era stato di 53.958,96 e che i compensi degli anni 2023 sono stati pari a 54.352,84 e quelli del 2024 a 55.727,05. Essi, quindi, superano rispettivamente di euro 393,88 e di 1.768,09 il limite annuale di spesa. E dunque deve prevedere al recupero del differenziale di spesa indebitamente erogato. E dunque la società deve provvedere per le somme versate in eccesso, anche di lieve entità, agli amministratori per le annualità 2023 e 2024.

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