
Mentre in Romagna per l’ennesima volta si contano i danni e gli stessi balneari, pure quelli vicini al governo ammettono l’evidenza della gravità della crisi climatica in atto, a Roma governano con il negazionismo scientifico approvando l’ennesimo progetto di estrazione di idrocarburi dal sottosuolo a Bomba.
Tutti gli scienziati implorano da anni di lasciare i giacimenti sotto terra per evitare il collasso del pianeta, anche perché ormai abbiamo tutte le tecnologie per produrre energia pulita e consumarne meno. Appello ignorato dalla Commissione nazionale che tra l’altro si chiama “clima ed energia”. Potevano chiamarla “fossile negazionista”, sarebbero stati più coerenti.
Nelle osservazioni al progetto avevamo fatto notare, tra l’altro, che bisognava calcolare le emissioni clima-alteranti complessive dell’iniziativa, cioè non limitarsi a considerare solo quelle locali connesse alla costruzione e funzionamento degli impianti ma anche quelle derivanti dall’uso finale del gas estratto, che è il nocciolo della questione dal punto di vista climatico. L’azienda si è ben guardata dal controdedurre questo aspetto centrale. Vedremo quale piroetta avranno usato i cosiddetti tecnici ministeriali per rispondere alla nostra osservazione oppure se anche loro avranno semplicemente sorvolato.
“Certo è già surreale che l’estrazione di gas già bocciata dalla Commissione V.I.A. ministeriale nazionale anni fa per gravissimi rischi idrogeologici e sismici ora diventi improvvisamente e magicamente compatibile. Viene da chiedersi cosa sia cambiato, certo non il grado di vulnerabilità sismica e idrogeologico del territorio. Auspichiamo ricorsi a tutti i livelli contro questa decisione”, la posizione del Forum H2O.