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Teramo

Roseto, conclusa con successo la seconda edizione di Transumare Fest FOTO

Registrate 12000 presenze

Con una partecipazione di 12000 presenze in totale, che in quattro giorni hanno affollato il Lungomare Trento di Roseto degli Abruzzi, Transumare Fest si colloca anche quest’anno tra gli appuntamenti culturali più innovativi e apprezzati dell’estate abruzzese, in grado di attrarre un’ampia fascia di pubblico trasversale e diversificato, proveniente non solo dall’Abruzzo ma da tutta Italia e oltre.

 

Inaugurata dal partecipatissimo concerto del Management del Dolore Post-operatorio di mercoledì 20 agosto e conclusasi sabato 23 con una notte memorabile che ha visto tra i maggiori protagonisti i 99 Posse e il cantante siriano Omar Souleyman, la seconda edizione di Transumare Fest è stata un successo in termini di partecipazione, accoglienza e cura per ogni dettaglio, consolidando ancora di più la sua identità come spazio di incontro e contaminazione tra generi, culture e comunità.

“Questa edizione di Transumare ci ha dimostrato quanto sia forte il bisogno di comunità, cultura e musica condivisa”, dichiarano gli organizzatori dell’APS Rosangeles “Siamo orgogliosi di aver costruito, insieme al pubblico, agli artisti e alle artiste e a tutte le persone che hanno collaborato, un’esperienza che va oltre i concerti: un momento di incontro capace di unire territori, generazioni e sensibilità diverse.”, continuano. “La line up di quest’anno, che ha visto salire sul palco nomi storici come i 99 Posse, voci internazionali come Omar Souleyman, il ritorno potente del Management del Dolore Post-operatorio e la presenza di DVS1, rappresenta bene lo spirito del festival: generi e linguaggi differenti che convivono e dialogano nello stesso spazio. Un ringraziamento speciale va a chi ha reso possibile tutto questo dietro le quinte: staff, volontari e tecnici, la vera ossatura del festival, insieme ai nostri sponsor che hanno creduto nel progetto e all’amministrazione comunale di Roseto degli Abruzzi, che ha contribuito alla co-progettazione dell’evento. Il nostro impegno è continuare a far crescere Transumare come spazio libero, inclusivo e attento al mondo che ci circonda.”

Quattro giorni di musica e grandi emozioni, in una mescolanza di suoni, energie, visioni e suggestioni in un dialogo continuo tra natura, ricchezza del territorio, inclusività e innovazione. Il cartellone, ricco di ospiti nazionali e internazionali, ha portato sul palco artisti e artiste che spaziano tra generi e sonorità diverse, offrendo al pubblico performance live coinvolgenti e set ipnotici che hanno acceso il cuore del festival.

Le luci dei palchi si sono riaccese ufficialmente la sera di giovedì 20 agosto: un giorno in più rispetto alla tre giorni dell’anno passato e con ingresso a offerta libera, il cui 10% verrà donato ai progetti umanitari di Emergency a Gaza. Protagonisti principali della serata i Management del Dolore Post-operatorio: eroi musicali regionali riuniti per l’occasione dopo anni di assenza dalle scene, hanno saputo coinvolgere ed emozionare il pubblico con un live intenso e potente. Prima di loro, l’esibizione della giovane cantautrice Gioia Lucia e i dj set del collettivo di dj Thanks Mate in apertura e chiusura, hanno scaldato l’atmosfera del festival.

Il DAY 1, giovedì 21 agosto, si è aperto con il ritorno dell’amatissimo Pietro Mio, indimenticabile protagonista della scorsa edizione, e delle C.A.R., trio britannico che ha portato sul palco un mix irresistibile di musica elettronica e synth pop. Dopo di loro è stato il turno di Emma Nolde, che ha alternato momenti di profonda introspezione a esplosioni di energia rock, e di Pellegrino & Zodyaco, ensemble partenopea che ha regalato un’esperienza musicale unica, mescolando jazz-funk, influenze mediterranee e sonorità retro-futuriste. In chiusura, il dj set techno di DVS1, leggenda internazionale della club culture.

Venerdì 22 agosto, giornata che ha visto il picco massimo di partecipanti, ha visto le esibizioni di due tra i nomi più amati nella scena musicale italiana contemporanea: Venerus, con la sua voce inconfondibile e il suo affascinante blend di soul, R&B, elettronica e hip-hop, e okgiorgio, che con la sua dance/elettronica composta da synth destrutturati, loop vocali e ritmi travolgenti, ha regalato al pubblico una performance memorabile, facendo ballare proprio tutti. Ad arricchire la proposta del Day 2 anche i Delicatoni che combinano jazz, psichedelia, synth pop, folk e dance, Lamante e i suoi racconti di donne, partenze e ritorni contenuti nell’album In memoria di, Unai Trotti, noto per il suo mix di techno, electro e breakbeat, e il duo RIP, a metà strada fra la techno berlinese e la canzone italiana.

Nel giorno di chiusura, sabato 23 agosto, abbiamo viaggiato da Napoli alla Siria spostandoci semplicemente da un palco all’altro: amatissimo e coinvolgente il live 99 Posse, band storica e peso massimo della scena reggae/hip hop italiana politicamente impegnata, che ha emozionato e fatto cantare tutto il pubblico, prima della performance travolgente di Omar Souleyman, che con la sua mescolanza di tradizione della dabke siriana e pulsazioni elettroniche moderne, ha stregato il pubblico in fibrillazione. Nel corso della giornata si sono esibiti anche altri nomi di rilievo come Coca Puma, con la sua ormai inconfondibile fusione di elettronica, dream-pop, ambient e post-rock, i The Tangram con la loro miscela di funk vibrante, synth sospesi nel tempo e sax fulminanti, il polivalente artista italobelga Cellini che unisce culture diverse nella sua musica in cui convivono musica elettronica, dialetti abruzzesi e tamburi tradizionali, e il progetto Outransa di Kensa e Nicky Macha, costruito dopo anni di esperienza sulla scena londinese, che ha salutato il festival con un partecipato e intenso Dj Set.

Nel corso del festival ha proseguito anche SINTONIE, progetto dedicato al tema dell’accessibilità negli eventi culturali. Attraverso la distribuzione di questionari nell’area, il pubblico è stato coinvolto in un percorso di valutazione e sensibilizzazione sulle barriere e sulle buone pratiche da adottare. Nato da un bando finanziato dalla Regione Abruzzo e dal Ministero delle Politiche Sociali, il progetto intende avviare un processo condiviso per rendere i festival sempre più inclusivi e accoglienti.

«Transumare Fest si è confermato un evento straordinario, capace di richiamare a Roseto migliaia di persone e di portare la nostra città sotto i riflettori nazionali e internazionali», ha commentato il Sindaco di Roseto degli Abruzzi Mario Nugnes. «È stata una manifestazione che ha unito musica, giovani, comunità e territorio, facendo emergere tutto il valore culturale e sociale di un progetto nato dal basso e sostenuto con convinzione dall’Amministrazione comunale. Desidero rivolgere un ringraziamento particolare al Tavolo di coordinamento Grandi Eventi, che ha lavorato con dedizione per garantire l’ottima riuscita della manifestazione, alla struttura comunale di Protezione Civile, alle associazioni di volontariato e alle Forze dell’Ordine, la cui presenza e professionalità hanno permesso a tutti di vivere il festival in un clima di sicurezza e serenità. Transumare è ormai un patrimonio di tutta la città e continueremo a sostenerlo come una delle esperienze più innovative e identitarie del nostro territorio».

«Siamo orgogliosi di come Roseto abbia accolto e vissuto questa seconda edizione di Transumare Fest», ha aggiunto l’Assessore alla Cultura Francesco Luciani. «Un evento che ha dimostrato, ancora una volta, quanto i giovani del nostro territorio siano capaci di ideare e realizzare progetti di grande respiro, capaci di coniugare musica, inclusione, sostenibilità e promozione culturale. Il successo di Transumare ci conferma che investire sul talento, sulla creatività e sulla passione delle nuove generazioni è la strada giusta. Roseto ha risposto con entusiasmo, le attività del territorio hanno beneficiato di un’importante ricaduta positiva e l’immagine della città è uscita rafforzata. Questo festival non è solo un appuntamento musicale ma un laboratorio di idee e visioni che arricchiscono la comunità e la rendono protagonista».

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