
Sant’Omero. Volendo mutuare una sorta di equazione derivante da una nota espressione di Agatha Christie: “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”, si può cercare di trovare una valida soluzione analitica alla situazione che si sta determinando in capo al Presidio Ospedaliero “Val Vibrata” di Sant’Omero.
Il disegno della destra sulla sanità abruzzese e più in particolare teramana è chiaro ed è orientato al complessivo depauperamento della sanità pubblica nella provincia di Teramo.
In questa direzione vanno:
· la risoluzione approvata in Commissione Sanità del Consiglio regionale d’Abruzzo, con la quale le forze politiche della maggioranza di destra hanno provato a giustificare il declassamento subito dal presidio ospedaliero di Sant’Omero, con la trasformazione della Unità Operativa Complessa UOC di Ginecologia – Ostetricia, in Unità Operativa Semplice (UOS), con contestuale eliminazione della figura del Primario;
· il gigantesco disavanzo del comparto sanitario, che ha portato la destra ad approvare l’aumento dell’addizionale IRPEF, colpendo in maniera generalizzata l’intera comunità dei cittadini, i quali sono gli unici a pagare per i debiti della sanità regionale;
· la gran cassa della propaganda della destra, che declama la previsione di una nuova strumentazione presso l’Ospedale, a coprire i fallimenti del governo regionale e il reale obiettivo perseguito dell’affossamento della struttura sanitaria pubblica di Sant’Omero;
· l’offensivo paradosso perpetrato dalla Giunta Marsilio che, mentre suona il de profundis della sanità pubblica in Val Vibrata, celebra, come fossimo tutti sul Titanic, il 40^ anniversario dell’Ospedale di Sant’Omero.
Di fronte alla desertificazione della sanità pubblica, perseguita con sistematica determinazione dalla destra, l’unica risposta che la medesima destra intende portare avanti è quella di consentire l’ingresso sul territorio provinciale della sanità privata, con buona pace del fondamentale diritto alla salute di cui all’art. 32 della Costituzione.
Una politica esclusivamente orientata ad assecondare gli interessi di pochi a danno dei cittadini.
Che questa sia la direzione intrapresa dalla destra è comprovato da tutti gli elementi politici sorti da almeno novembre dello scorso anno:
PRIMO INDIZIO: Declassamento;
SECONDO INDIZIO: Disavanzo esorbitante;
TERZO INDIZIO: Dichiarazione pubblica secondo la quale il problema della sanità nella Provincia di Teramo è dato dall’assenza di una valida struttura privata.
Occorre tenere presente che ciascuno dei tre indizi, individualmente presi, costituisce semplice presunzione o, nella ipotesi migliore, constatazioni reali che, singolarmente valutate, non determinano né consentono di affermare un determinato indirizzo politico.
Tuttavia i tre indizi valutati complessivamente definiscono uno scenario inquietante e dimostrano la sussistenza di una strategia:
– gravi: ossia dotati di una elevata persuasività e riescono a resistere ad eventuali obiezioni (ciò vale per tutti e tre, atteso che ciascuno di essi sono da considerare fatti realmente accaduti e non controvertibili);
– precisi: quando non sono suscettibili di diverse interpretazioni (ed anche in questo caso tutti e tre i nostri indizi sfuggono ad ogni possibilità di interpretazione ultronea se non quella data dalla realtà fattuale);
– concordanti: nel senso che devono trattarsi di indizi che confluiscono nella stessa direzione (nel nostro caso se li consideriamo unitariamente ed organicamente tutti e tre i nostri indizi volgono alla stessa finalità, ossia depauperare la struttura pubblica).
L’attuale governo regionale, responsabile dell’enorme debito sanitario, dei disservizi, delle liste d’attesa, della gigantesca mobilità passiva, non trova di meglio per far fronte al disastro descritto che, da un lato, aumentare l’imposizione fiscale a carico dei cittadini, e, dall’altro lato, operare un depauperamento della qualità del servizio della struttura pubblica, indebolendo il presidio ospedaliero di Sant’Omero (unica struttura pubblica a norma!), mettendolo in condizione di sempre maggiore inefficienza, con l’obiettivo mal celato di aprire, per volontà politica e bieche ragioni di mercato, la sanità al privato.
La finalità politica sopra enunciata e comprovata consente di superare la apparente contraddizione di cui in premessa: è già iniziata la pubblicità della offerta attraverso l’operazione di declamazione di nuova strumentazione presso l’Ospedale e la esaltazione del 40^ anniversario.
Uno scempio che può essere fermato solo con la mobilitazione pacifica e consapevole dei cittadini, per affermare il primato dei propri irrinunciabili diritti, per ribadire la necessità e l’urgenza di una sanità pubblica, diffusa, generalista ed efficiente.
Antonio Macera (Presidente Associazione Antonio Gramsci)